Tra vent' anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.
Mark Twain


04 giugno 2011

Ti ricordi di me?

Lontano da casa, dalla famiglia, dagli amici, immerso 24 ore su 24 in una lingua che non é quella della mia mente, se ne dovesse mai avere una.
Una delle prime cose "serie" che ho fatto al mio arrivo in Brasile, é stata l' iscrizione all' Aire, ovvero al registro degli italiani residenti all' estero... insomma, io voglio che Lei sappia che non sono scappato, che sono orgogliosissimo di essere italiano, e poi chissà, magari tra nemmeno tanto tempo ritornerò a casa, come se fossi solo stato in vacanza per un pò di tempo.
Iscriversi all' Aire dovrebbe tutelare i nostri diritti in diversi ambiti, tra i quali l' esercizio del diritto al voto.
Circa 10 giorni fa, mi arriva una busta dal consolato di Curitiba, che é quello di competenza per quanto riguarda la mia zona geografica, e, ignaro del motivo, inizio già a pensare male... ma perché quando ci arriva una lettera dalle "somme" istituzioni dobbiamo sempre pensar male?
Ok, lasciamo perdere.
Insomma, la sorpresa in cosa consisteva... era il "kit" per votare al Referendum del 12-13 giugno, comodamente da casa mia e con i miei tempi... sono rimasto a bocca aperta... posso partecipare persino ai Referendum! Pensa te... lei si ricorda di me!!!
Ho seguito tutte le istruzioni alla lettera... apri le schede, fai un segno sul Si o sul No, rimetti le schede dentro la busta piccola (in dotazione), ritaglia il tagliando elettorale (in dotazione) e, insieme alla busta piccola, caccia tutto dentro ad una busta grande (anch' essa in dotazione).
Tutto molto semplice.
Adesso però scopro che é stato cambiato il quesito sul nucleare... ok ma... adesso!?
Adesso c' é la possibilità che i voti di noi emigranti vengano annullati per impossibilità di ristampare le schede... ma porcaccia la miseria ma non potete dare una controllatina quando é ora invece di aspettare sempre gli ultimi giorni!?!?!?!?
Va beh, ad ogni modo mi sento soddisfatto, ho compiuto un mio diritto... e tengo le dita incrociate.

3 commenti:

  1. Ciao Montanaro,
    mi sento come te, solo che qui la gente è sempre diffidente con lo straniero. Se non vieni da un Paese "ricco" e "industrializzato" sei un extracomunitario o un immigrante, denominazioni impropriamente peggiorative che in fondo vuol dire che sei qui perché nel tuo paese c'è la fame e la povertà. Meno male che ho conosciuto persone intelligenti che non mi vedono così (almeno spero).
    Siete fortunati di poter votare comodamente a casa. Qui dobbiamo prima trasferire il titolo elettorale, che vuol dire attese e spese, poi devi andare di persona nel Consolato del Brasile a Milano (se ti trovi al centro-nord) o a Roma (se sei al sud) per poter votare. Nota bene: il voto in Brasile è OBBLIGATORIO quindi devi per forza fare un viaggio a Milano o a Roma (nel mio caso, che abito in provincia di Brescia) solo per votare. Almeno qui in Italia sei costretto a votare solo per le elezioni presidenziali.
    Vorrei un grande favore e mi scuso se ti disturbo. Partecipo di un progetto pedagogico dell'Università di San Paolo per la creazione di un dizionario bilingue portoghese-italiano per apprendenti brasiliani. Come punto di partenza è stata scelta la casa perché ci offre tante riflessioni di confronto non solo linguistico ma soprattutto culturale.
    Ti chiedo, se vuoi, di descrivere in italiano, anche in poche parole, la casa brasiliana evidenziando le particolarità che secondo te la contradistingue dalle case italiane. Il testo verrà pubblicato (con il nome dell'autore o anonimo, se lo preferisci) nel dizionario online 'Cantiere di Parole'. Sei libero di decidere se partecipare o no.
    Ti ringrazio in anticipo e ti auguro una buona settimana.

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  2. Ciao Juliana,
    Mi dispiace sentire questa tua amarezza per come vanno le cose in merito ai tram tram burocratici.
    La vita in questi casi non é facile, e penso che certe cose dovrebbero passarle quelli che creano certe leggi... forse si troverebbero altre soluzioni.
    Dall' altro lato però credo che se si é arrivati a questo punto lo dobbiamo ad altri immigrati che hanno cercato di fare i furbi, e i governi in un certo modo si devono tutelare.
    Però non essendo esperto in materia non so di chi sia colpa... io posso solo dire che per come vedo le cose l' Italia mi fornisce un appoggio decente attraverso il consolato di Curitiba... se quello brasiliano in italia non fa lo stesso... non so.
    Io posso provare a scrivere qualcosa... ma mi piacerebbe parlarne fuori dal blog, possiamo?
    Buona giornata!

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  3. Cara Juliana, ho letto il tuo commento; che dire ? sono 20 anni che l'Italia vive questa forte ondata migratoria proveniente da tutto il mondo, prima gli immigrati erano quasi zero. Quindi scusaci tanto se non tutti conoscono le differenze tra filippini, indonesiani, srilankesi, indiani, pakistani, marocchini, tunisini, algerini, egiziani, rumeni, polacchi, ucraini, russi, camerunensi, congolesi, nigeriani, ugandesi, argentini, cileni, peruviani, venezuelani, boliviani, paulisti, carioca, brasiliani del sud e del nord-est.

    Ciao, saluti da Verona (dall'altra parte del Lago)

    Michelangelo

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