Un montanaro in Brasile
Tra vent' anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.
Mark Twain
06 marzo 2014
Little Italy, faccio cose, vedo gente
Sono passati quasi 4 anni, se ripenso a quello che ho vissuto mi sento felice di aver compiuto questo passo, nonostante tutto.
Negli anni sono passati parecchi italiani, la maggior parte dei quali si è spostata od è tornata a casa.
Noi italiani siamo strani, gente di mondo, pseudo-avventurieri e i più provinciali sulla faccia della terra, molti di noi stanno letteralmente fuggendo dall'Italia con la nausea del fare italiano, poi arrivano qua e si chiudono a blocco ancora tra di loro.
Quando sono arrivato a BC, il primo conterraneo lo conobbi dopo circa 8 mesi, non che lo cercassi... ma mi fece un gran piacere poter parlare finalmente la mia lingua e condividere spezzoni e situazioni tipiche nostre.
Adesso è veramente facile trovarne, ce ne sono molti di più... per fortuna? Boh.
Il problema è che la tendenza dell'italiano all'estero, e mi riferisco alla compagine nella quale vivo, è che l'italiano è una bestia che va presa con le molle, con molta cautela.
Quello che ho vissuto in prima persona mantiene vivo il ricordo di alcune brutte cose che vedo quando penso alla mia gente.
L'italiano che in Italia non ti caga, qua invece diventa tuo "amico" in un attimo, ancora più facilmente se hai quell'atteggiamento... della serie "faccio cose, vedo gente", se fai vedere che "tu sì che sai come si fa".
Proprio quel modo di fare che piace a me insomma...
E se, come dicevo, all'inizio era un sollievo, ora di primo acchito, mi tengo a debita distanza e mi avvicino con molta diffidenza.
L'italiano medio che conosco ed ho conosciuto io non mi fa rimpiangere nemmeno per un attimo la società media italica, e anzi... mi rende sempre più chiaro il motivo per cui navighiamo nella mer_a.
Si lamenta costantemente dei difetti della gente del posto ma lui non fa diversamente.
Parla della politica italiana come ne parlavano i suoi vecchi.
È perennemente smaronato, alcuni di questi sembrano sempre voler mettere le mani addosso a chiunque la pensi diversamente.
Dice che odia le persone che chiedono di pagare a credito e a loro volta devi rincorrerli per avere quello che ti spetta.
E proprio in questo ambito devo dire che probabilmente non lavorerò più per un italiano qua... perché con i brasiliani sì, ho avuto dei problemi a ricevere, ma mai come con gli italiani.
Questioni "nostre", di cose che da 4 anni vedo e cerco di non vedere per pensare che l'Italia è fatta di tanta brava gente (perché in fondo, da povero illuso, lo credo ancora).
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24 febbraio 2014
Apparecchio per i denti, la nuova moda del millennio
Ieri sera, poco prima di uscire di casa, casualmente lo zapping mi porta sul canale Globo, e stava passando un servizio sulla nuova moda del momento, che è appunto l'apparecchio per i denti.
Fino ad un anno fa sembrava che fosse soltanto una moda di alcuni paesi asiatici, e molti siti brasiliani si sentivano distanti da questa realtà (vedi articolo globo.com), ed invece...
La moda, per quanto un principiante come me in materia possa capirne, consiste nel mostrare un sorriso "customizzato", evidenziato da apparecchio e fili colorati che si intrecciano, formando colori sgargianti ed un sorriso... sgargiante.
Se fino a qualche anno fa nessuno voleva mettere quell'aggeggio ridicolo in bocca, ora gli adolescenti brasiliani (e di altri paesi) fanno di tutto per farsi prescrivere l'uso del medesimo dal dentista.
Ora voi direte: "ma i dentisti se sono seri lo prescrivono solo in caso di reale necessità!"... ed infatti è così, il problema è che è nato un mercato parallelo di fili di ferro e fili colorati, venduti da venditori facinorosi e non solo.
Succede infatti che nei mercatini locali, qui chiamati "camelô", i venditori, che per lo più commercializzano oggetti di bassissimo valore economico e qualitativo, hanno capito il business e stanno facendo i soldi alle spalle... o forse è meglio dire, alle gengive... degli ingenui compratori modaioli, che comprano ed installano da soli davanti allo specchio di casa, o addirittura pagano degli improvvisati esperti che per circa 60-100 R$ compiono il loro "onesto" lavoro.
Nel servizio di ieri, oltre ad informare gli ignoranti come me sull'attuale moda, sono stati anche spiegati tutti gli spiacevoli inconvenienti che possono causare queste inutili installazioni, come per esempio la perdita dei denti.
Un breve video del canale SBT...
19 febbraio 2014
Beccatevi sta polenta!
Inizia il canto e tutti si girano verso di me con aria soddisfatta aspettando che anche io mi metta a cantarla... mi sento gli occhi puntati addosso e penso "ma che cazz... !?"
Una canzone "tipica italiana"... che conoscere non fa male, anzi è pure divertente!
Una canzone "tipica italiana"... che conoscere non fa male, anzi è pure divertente!
07 gennaio 2014
Salute pubblica... ve possino... !!!
Con l'anno nuovo si fanno propositi e ci si prefiggono obiettivi da raggiungere, vecchi e nuovi.
Io mi ripropongo da ormai una dozzina d'anni di raggiungere l'illuminazione, spero di trovare il mio spirito "zen", perché lo sogno, mi sforzo (almeno credo) ma non ho ancora capito da che parte si va per trovarlo.
(giuro che non ho fumato niente)
Questa premessa indica esplicitamente che sto per fare una critica, ed è proprio così.
Parlando della sanità locale mi si illuminano di rosso gli occhi, iniziano a girarmi vorticosamente le balle, e creo vortici di fumo che vorrei intossicassero i maledetti figli di putt@na speculatori nei quali mi imbatto con troppa costanza ultimamente.
Vi do un'idea:
Con il mio stipendio (sono regolarmente assunto) pago le tasse, e di conseguenza la sanità.
Succede che, però, le cose non funzionano così bene (eufemismo), e per dormire meglio la notte ho sottoscritto un piano assicurativo che copre le spese mediche di tutti e tre.
Ora voi direte che adesso che pago 2 volte il servizio sarò perfettamente coperto... non è così e vi spiego sommariamente il perché.
La nota compagnia brasiliana che pago mensilmente (non farò nomi), a sua volta sembra che paghi una miseria* ai medici che accettano il convegno, e così, in molti, chiedono un adeguamento economico da parte del paziente.
Ci si chiede... perché i medici accettano di "allearsi" alle compagnie assicurative se non pagano bene?
Per tutta una serie di motivi, tra i quali c'è il bisogno di far entrare clienti e portare a casa il pane, che non è così a buon mercato. Insomma, fa comodo anche a loro, soprattutto quando non sono conosciuti e la compagnia li indica ai pazienti, e i medici a loro volta possono decidere quanti pazienti accettare.
Mi piace dare degli esempi per cui vi racconto alcuni degli episodi che mi riguardano.
- Nascita di mia figlia, pagamento di R$ 1.800,00 per avere l'assistenza dell'ostetrica che ci ha seguiti dall'inizio**;
- Somministrazione dei vaccini, pagamento di R$ 530,00 per avere medicinali di prima qualità per ogni richiamo ("efficaci, come quelli venduti in UE" dicono gli stessi medici).
L'alternativa erano quelli nazionali, che erano già pagati con i nostri contributi, che sempre a detta dei medici non sono di buona qualità e non sono efficaci come promesso;
- Prima visita specialistica della maggior parte dei medici, a meno che non si voglia aspettare a volte molti mesi prima di essere visitati.
Pago 3 volte lo stesso maledetto servizio e nessuno (al di là delle sterili lamentele) fa nulla per mettere fine a questa vergogna.
Pago la sanità con le tasse, la pago con l'assicurazione e la pago ancora ogni volta in cui ho bisogno di un servizio con qualità e tempistiche umane.
*- secondo quanto dicono loro una trentina di reais circa.
**- senza pagare avremmo avuto comunque qualcuno ad assisterci, ma sarebbe stata una persona di turno nell'ospedale, scelta nostra.
Salute!
29 dicembre 2013
Coppa del mondo 2014, gli stadi
A pochi mesi dall'inizio della competizione per eccellenza della Fifa, i dubbi e le certezze sull'operato degli addetti ai lavori si mischiano, e vengono sempre più evidenziati nelle testate giornalistiche brasiliane ed internazionali.
Il Brasile è indubbiamente il paese del calcio, di gente che ci si dedica interamente che sogna di poter giocare come professionista e poter dare un futuro migliore alla sua famiglia, è fatto di appassionati tifosi di ogni età, che ogni volta che può veste la maglietta della squadra del cuore, indipendentemente che sia di serie A o di un umile paesino di campagna.
I soldi investiti per dare vita ad una manifestazione senza precedenti sono davvero molti, tanto è che alcuni degli stadi che vedremo nella prossima coppa del mondo saranno sì tra i più belli al mondo, e senza molti dubbi i più cari già costruiti.
In molti si chiedono se varrà la pena spendere così tanto, altri credono di avere già la risposta... questa è un'opinione che serve a poco ora.
In questi giorni sono finiti sotto i riflettori in particolare 4 stadi brasiliani, uno dei quali ospiterà anche la nazionale italiana: Manaus appunto, Brasilia, Cuiabá e Natal.
Il dubbio è lo stesso che è nato a suo tempo per la coppa del 2010 in Sud Africa, ovvero: cosa ce ne facciamo di uno stadio del genere una volta finita la coppa?
Il problema è, infatti, che a differenza degli stadi costruiti a San Paolo, Rio de Janeiro ecc. in queste quattro città non c'è di fatto una squadra "degna" di tale teatro... l'unico modo di vedere questi stadi funzionare sarà quello di inventarsi qualcosa da fargli fare... potrebbero ospitare, per esempio, delle partite di Football americano o rugby (e sarebbe anche un modo per diffondere tali sport).
Diamo i numeri: lo stadio di Brasilia è considerato, ad oggi, il più caro al mondo, con un investimento dichiarato di circa 435 milioni di euro, contro i 340 dell'Allianz Arena e i 325 dello stadio olimpico di Pechino (il famoso nido d'uccello).
Ci auguriamo che la tanto aspettata Copa do mundo venga ricordata come il più grande spettacolo di calcio mai disputato... almeno per i prossimi 4 anni.
Il Brasile è indubbiamente il paese del calcio, di gente che ci si dedica interamente che sogna di poter giocare come professionista e poter dare un futuro migliore alla sua famiglia, è fatto di appassionati tifosi di ogni età, che ogni volta che può veste la maglietta della squadra del cuore, indipendentemente che sia di serie A o di un umile paesino di campagna.
I soldi investiti per dare vita ad una manifestazione senza precedenti sono davvero molti, tanto è che alcuni degli stadi che vedremo nella prossima coppa del mondo saranno sì tra i più belli al mondo, e senza molti dubbi i più cari già costruiti.
In molti si chiedono se varrà la pena spendere così tanto, altri credono di avere già la risposta... questa è un'opinione che serve a poco ora.
In questi giorni sono finiti sotto i riflettori in particolare 4 stadi brasiliani, uno dei quali ospiterà anche la nazionale italiana: Manaus appunto, Brasilia, Cuiabá e Natal.
Il dubbio è lo stesso che è nato a suo tempo per la coppa del 2010 in Sud Africa, ovvero: cosa ce ne facciamo di uno stadio del genere una volta finita la coppa?
Il problema è, infatti, che a differenza degli stadi costruiti a San Paolo, Rio de Janeiro ecc. in queste quattro città non c'è di fatto una squadra "degna" di tale teatro... l'unico modo di vedere questi stadi funzionare sarà quello di inventarsi qualcosa da fargli fare... potrebbero ospitare, per esempio, delle partite di Football americano o rugby (e sarebbe anche un modo per diffondere tali sport).
Diamo i numeri: lo stadio di Brasilia è considerato, ad oggi, il più caro al mondo, con un investimento dichiarato di circa 435 milioni di euro, contro i 340 dell'Allianz Arena e i 325 dello stadio olimpico di Pechino (il famoso nido d'uccello).
Ci auguriamo che la tanto aspettata Copa do mundo venga ricordata come il più grande spettacolo di calcio mai disputato... almeno per i prossimi 4 anni.
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24 dicembre 2013
Punti di vista (tratto da Scappo in Brasile)
Vigilia di Natale, 30° e tutto apparentemente tranquillo nella caotica BC.
Stavo leggendo il blog ScappoinBrasile del bravissimo Andrea, che vive da diversi anni nel pais maravilhoso, ed ho trovato l'ennesimo post interessante, che sicuramente farà discutere, e che ha molti spunti sui quali riflettere... ma chiaramente, sono punti di vista.
Ho linkato l'articolo sulla sua pagina, dategli una letta: 40-motivi-per-i-quali-uno-straniero-odia-vivere-in-brasile.
Il mio punto di vista (forse anche perché vengo dalla stessa terra) è al 99% in linea con quello che commenta Andrea tra parentesi, e vedo che pur vivendo in zone del Brasile molto diverse, i modi percepiti a SP sono incredibilmente simili a quelli di BC.
Buon Natale.
Stavo leggendo il blog ScappoinBrasile del bravissimo Andrea, che vive da diversi anni nel pais maravilhoso, ed ho trovato l'ennesimo post interessante, che sicuramente farà discutere, e che ha molti spunti sui quali riflettere... ma chiaramente, sono punti di vista.
Ho linkato l'articolo sulla sua pagina, dategli una letta: 40-motivi-per-i-quali-uno-straniero-odia-vivere-in-brasile.
Il mio punto di vista (forse anche perché vengo dalla stessa terra) è al 99% in linea con quello che commenta Andrea tra parentesi, e vedo che pur vivendo in zone del Brasile molto diverse, i modi percepiti a SP sono incredibilmente simili a quelli di BC.
Buon Natale.
20 dicembre 2013
Facciamogli la festa! Vi presento il Chester.
Natale 2013: -5 giorni.
Oggi ci saranno 28-30° abbastanza umidi, ma tutto sommato affrontabili.
È stato l'ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze, le strade non sono ancora piene, probabilmente la città si riempirà dal 26 in poi.
In questi ultimi giorni, mi è venuta la curiosità di sapere come festeggiano le persone di BC e dintorni il tanto importante giorno di Natale... in effetti è strano farsi certe domande dopo quasi 4 anni che sei in un posto... questo dimostra quanto sento l'atmosfera natalizia a certe latitudini.
Gli amici a cui ho chiesto come praticassero il loro rituale tipo, mi hanno confermato la routine praticata anche nella famiglia di mia moglie: priorità alla cena della vigilia, si passa in casa e, insieme a riso, farofa ecc, si prepara solitamente il tanto bramato (e per certi versi famigerato) Chester.
Dopo aver visto che nessuno mi sapeva dire che diavolo di animale fosse il Chester, mi sono andato a fare una ricerca online e questo è il risultato:
- la parola Chester deriva dall'inglese chest, petto;
- è un mega pollo da circa 4kg;
- i parenti prossimi vengono dai mitici loch della Scozia;
- frutto di una ricerca durata anni iniziata negli States, che ha portato ad un incrocio di più razze;
- incrocio brevettato e comprato dalla marca brasiliana Perdigão (a risposta dei tacchini venduti dalla concorrenza);
- nutrito a mais e soia per sviluppare la minor percentuale possibile di grasso;
- sul mercato dal 1982.
Io l'ho mangiato l'anno scorso, e, sebbene io nutra dei dubbi sulla sua salubrità, devo dire che l'ho mangiato con gusto.
Oggi ci saranno 28-30° abbastanza umidi, ma tutto sommato affrontabili.
È stato l'ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze, le strade non sono ancora piene, probabilmente la città si riempirà dal 26 in poi.
In questi ultimi giorni, mi è venuta la curiosità di sapere come festeggiano le persone di BC e dintorni il tanto importante giorno di Natale... in effetti è strano farsi certe domande dopo quasi 4 anni che sei in un posto... questo dimostra quanto sento l'atmosfera natalizia a certe latitudini.
Gli amici a cui ho chiesto come praticassero il loro rituale tipo, mi hanno confermato la routine praticata anche nella famiglia di mia moglie: priorità alla cena della vigilia, si passa in casa e, insieme a riso, farofa ecc, si prepara solitamente il tanto bramato (e per certi versi famigerato) Chester.
Dopo aver visto che nessuno mi sapeva dire che diavolo di animale fosse il Chester, mi sono andato a fare una ricerca online e questo è il risultato:
- la parola Chester deriva dall'inglese chest, petto;
- è un mega pollo da circa 4kg;
- i parenti prossimi vengono dai mitici loch della Scozia;
- frutto di una ricerca durata anni iniziata negli States, che ha portato ad un incrocio di più razze;
- incrocio brevettato e comprato dalla marca brasiliana Perdigão (a risposta dei tacchini venduti dalla concorrenza);
- nutrito a mais e soia per sviluppare la minor percentuale possibile di grasso;
- sul mercato dal 1982.
Io l'ho mangiato l'anno scorso, e, sebbene io nutra dei dubbi sulla sua salubrità, devo dire che l'ho mangiato con gusto.
10 dicembre 2013
Tante belle cose
Siamo quasi in vacanza, un altro Natale alle porte, ma purtroppo questa volta non riuscirò a passarlo nel "calore" delle mie montagne, me lo farò al mare... non è poi così male.
Sono un blogger, se così posso definirmi, davvero scarso... non alimento la mia creatura a dovere, anzi, la sto lasciando morire di fame, ma come detto anche nello scorso post, preferisco non esporre dei pensieri che per molti sarebbero impopolari.
Giacché devo riscontrare una tremenda permalosità negli abitanti di questa regione, non vi si può dire mica un 'azzo eh!?
Ti dicono "Aiutaci a migliorare, dacci il tuo feedback!", e se glielo dai negativo te li sei giocati.
Boh!?
Torniamo a noi.
Il 2013 si sta chiudendo, e di fatti, come sempre ne sono successi un bel po'... un altro anno di lavoro in terra strtaniera, un anno da studente universitario gringo, un primo anno da genitore, cosa volete di più?
Inizio con l'aneddoto università.
A fine febbraio ho iniziato il corso di designer grafico, nell'università locale, e devo dire che, a distanza di un anno (o due semestri), mi sono caduti i maroni, una grossa delusione.
Analizziamo alcuni punti.
Prima di tutto, sono uno pseudo-adulto in mezzo a dei pischelli e per questo ho delle priorità molto diverse, e ci sta... non posso contestare la leggerezza dei 20 anni, chi non c'è passato... piuttosto mi deprime la partecipazione e l'entusiasmo che questi monelli mettono quando l'argomento è design... OMG!
A stare coi depressi ci si deprime... per cui, solo il fatto di condividere tale esperienza con delle amebe, ha reso una battaglia questo anno scolastico 2013.
Punto secondo il livello di istruzione media.
Ricordo che parlo della situazione nella quale mi trovo e non di tutto il Brasile, non dovrei nemmeno stare qua a fare il puntiglioso, ma ormai dall'essere "umano" mi aspetto di tutto.
Dicevo, l'istruzione media... già... media! Nel senso che questi ragazzi non sembrano usciti dalle scuole superiori... mi sto chiedendo se esistano a BC e dintorni... molto preoccupante.
I prof e l'istituzione... boh... alcuni dimostrano una buona padronanza, ma altri mi sembrano del tutto inadeguati.
Insomma, riassumendo... non vale la pena di spendere una vaccata di soldi solo per dire che sei laureato, quando in fondo non sai un c#zzo, io la penso così.
Dubito seriamente che continuerò ulteriormente in questa avventura, ma se non altro ho vissuto un aspetto in più dell'essere abitante di questo buchetto di c#lo del mondo.
Adesso mi sto cercando un buon corso privato con qualche personaggio ben inserito nel mondo della grafica o altro che mi possa interessare (sempre nel design)... vediamo cosa succede.
27 giugno 2013
Primavera brasiliana
Non scrivo da un pò, troppe cose stanno succedendo e mi tolgono il tempo e la voglia di scrivere... e forse è meglio così, perché rischierei di farmi dei nemici.
Il mio semestre accademico è quasi finito, è una bella esperienza, è molto appagante studiare cose che piacciono davvero e a livello di difficoltà non è niente di trascendentale, basta lasciar fare all'interesse.
Da almeno una dozzina di giorni (in concomitanza con la Federation Cup) si sente dire tantissimo che "Il gigante si è svegliato", sto parlando delle rivolte che riguardano questo grande paese, e mi auguro con tutto il cuore che sia vero perché troppe volte ho pensato che più in basso di così non si può andare, e per favore, mi rivolgo a quei 2 o 3 lettori permalosi e nostalgici, non fatemi degli inutili paralleli con la situazione italiana, perché io ora sono qua e il mio blog non si chiama "Aguzzate la vista Italia-Brasile".
Come molti avranno sentito in tv il caos è partito col pretesto degli alti costi del trasporto pubblico, questo è quello che viene evidenziato maggiormente, ma come si dice... è solo la punta dell'iceberg.
I problemi sono molti, e su tutti spiccano le gravi lacune dell'educazione e della salute, che mietono più vittime di un autobus a pezzi e maleodorante.
Gli interventi delle innumerevoli parti politiche, dello spettacolo e dello sport (ahhhhh Ronaldo e Pelé!!!) si perdono e non si contano più, ormai sembrano tutti riuniti in una sorta di tifo da stadio che dà la colpa al vicino ladro senza farsi per primi un buon esame di coscienza... sempre meglio di chi invece dice che "con gli ospedali non si affronta una coppa del mondo"... vedi filmato qui in fondo.
Un intervento di Bisio al Festival di Sanremo che avevo postato qualche mese fa calza a pennello anche in questa situazione... e per citare quanto dice uno dei miei prof dell'università "è inutile che andiamo a protestare per liberare il paese dai corrotti e gli scorretti, se per arrivare al corteo passiamo col rosso e non rispettiamo la fila di macchine davanti a noi". E qui torna fuori l'educazione.
Ribadisco che sono felice che "Il gigante si sia svegliato", era ora, ci vuole un movimento generale persistente che non finisca fino a quando avrà causato il giusto impatto nelle teste di tutti, da chi governa al poveraccio.
Buona fortuna a questo paese e alla sua gente.
Il mio semestre accademico è quasi finito, è una bella esperienza, è molto appagante studiare cose che piacciono davvero e a livello di difficoltà non è niente di trascendentale, basta lasciar fare all'interesse.
Da almeno una dozzina di giorni (in concomitanza con la Federation Cup) si sente dire tantissimo che "Il gigante si è svegliato", sto parlando delle rivolte che riguardano questo grande paese, e mi auguro con tutto il cuore che sia vero perché troppe volte ho pensato che più in basso di così non si può andare, e per favore, mi rivolgo a quei 2 o 3 lettori permalosi e nostalgici, non fatemi degli inutili paralleli con la situazione italiana, perché io ora sono qua e il mio blog non si chiama "Aguzzate la vista Italia-Brasile".
Come molti avranno sentito in tv il caos è partito col pretesto degli alti costi del trasporto pubblico, questo è quello che viene evidenziato maggiormente, ma come si dice... è solo la punta dell'iceberg.
I problemi sono molti, e su tutti spiccano le gravi lacune dell'educazione e della salute, che mietono più vittime di un autobus a pezzi e maleodorante.
Gli interventi delle innumerevoli parti politiche, dello spettacolo e dello sport (ahhhhh Ronaldo e Pelé!!!) si perdono e non si contano più, ormai sembrano tutti riuniti in una sorta di tifo da stadio che dà la colpa al vicino ladro senza farsi per primi un buon esame di coscienza... sempre meglio di chi invece dice che "con gli ospedali non si affronta una coppa del mondo"... vedi filmato qui in fondo.
Un intervento di Bisio al Festival di Sanremo che avevo postato qualche mese fa calza a pennello anche in questa situazione... e per citare quanto dice uno dei miei prof dell'università "è inutile che andiamo a protestare per liberare il paese dai corrotti e gli scorretti, se per arrivare al corteo passiamo col rosso e non rispettiamo la fila di macchine davanti a noi". E qui torna fuori l'educazione.
Ribadisco che sono felice che "Il gigante si sia svegliato", era ora, ci vuole un movimento generale persistente che non finisca fino a quando avrà causato il giusto impatto nelle teste di tutti, da chi governa al poveraccio.
Buona fortuna a questo paese e alla sua gente.
20 aprile 2013
Call Parade, street art made in Brazil
Chi è venuto in Brasile, e soprattutto chi è passato dai grandi centri urbani, si è sicuramente imbattuto in almeno un orelhão, l'equivalente della nostra cabina telefonica, con la differenza che non di non essere una "scatola" chiusa.
Da quasi un anno a São Paulo, questi arredi urbani tipici dei nuclei urbani brasiliani, sono vere e proprie esposizioni di arte a cielo aperto, pitturati da artisti locali e modellati da audaci designer di tutta la nazione.
Il risultato è fantastico, emerge l'innegabile talento degli artisti locali e la capacità di reinventare spazi urbani destinati al "naturale" degrado cittadino.
Vari tipi di "esplosioni" di arte urbana sono evidenti in varie città del Brasile, e si susseguono artisti più o meno riconosciuti internazionalmente.
... venire fino a qua e non provare ad imparare qualcosa sarebbe davvero un peccato.
Le opere saranno visibili fino al 24 luglio.
Da quasi un anno a São Paulo, questi arredi urbani tipici dei nuclei urbani brasiliani, sono vere e proprie esposizioni di arte a cielo aperto, pitturati da artisti locali e modellati da audaci designer di tutta la nazione.
Il risultato è fantastico, emerge l'innegabile talento degli artisti locali e la capacità di reinventare spazi urbani destinati al "naturale" degrado cittadino.
Vari tipi di "esplosioni" di arte urbana sono evidenti in varie città del Brasile, e si susseguono artisti più o meno riconosciuti internazionalmente.
... venire fino a qua e non provare ad imparare qualcosa sarebbe davvero un peccato.
Le opere saranno visibili fino al 24 luglio.
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