Ero rimasto a lunedì sera, segunda feira.
Tornato a casa dopo i bei km macinati per le strade cittadine, siamo andati a mangiare una pizza in un bel locale chiamato Piola... devo dire la miglior pizza mangiata in Brasile, ottima, ma sul fatto che sia 100% all' italiana ho qualche dubbio.
Non contenti della giornata finiamo in uno dei club più famosi di SP, il D-Egde... molto bello.
Quarta feira, ovvero martedì, é la volta del Masp, museo sulla Avenida Paulista, in questo periodo sono esposti dipinti che vanno da Van Gogh a Tiziano, passando per una marea di altri famosi artisti, tra i quali Renoir e Dali.
A metà pomeriggio scappo verso il quartiere Santo Amaro, con meta Transamerica Expo Center, devo fare un salto in fiera, c'é il Revestir, tratta di ceramica e arredamenti per bagno e cucina.
Quinta feira, ovvero (???)... bravi (!) mercoledì... é giorno di chiusura delle mie vacanze paulistane, per questo voglio approfittare al massimo...
In ordine mi vedo:
Zona Av. Paulista... vado su e giù come un matto nella regione di Av. Haddock Lobo/ Augusta/ O. Freire... mi vedo un pò tutti i negozi, e le librerie della zona... scambio uno studio di architetti per una esposizione d' arte, entro, e preso in simpatia dal receptionista, mi fa salire nello studio super chic del sommo Arch. X (il quale ha una collezione di quadri da paiura!).
Compro un paio di libri, li metto in borsa, scappo verso la Pinacoteca di São Paulo dove incontro Andrea (del blog Scappo in Brasile), ci vediamo i 2 piani di esposizioni, poi andiamo verso la stazione centrale e verso l' altra pinacoteca (da Estação), per arrivare alla quale bisogna passare per un pezzetto della tanto "rinomata" crackolandia... ehm... devo proprio spiegare? Crack... zombie ambulanti... barboni a perdita d' occhio.
Arriviamo interi, vediamo quest' ultima esposizione, ritorniamo verso la metro, ci intrippiamo in ogni tipo di discorso (ci siamo conosciuti solo la mattina) e sbagliamo direzione... scendiamo dal carro bestiame (alle 18 potete immaginarvi cosa sia la metro di SP)... prendiamo il senso opposto, scendiamo una fermata prima e ci facciamo un giro nel quartiere... beviamo un paio di birrette, ognuno a casa sua per poi uscire dopo cena insieme ad altri amici in un locale.
Questa cronaca così ignobile per raccontare di alcuni giorni in una megalopoli di circa X milioni di abitanti... sapevo delle cose brutte, di cui si parla tanto, ma non sapevo delle tante cose belle che questa città sa offrire, e così non posso far altro che sperare di tornarci presto, e sempre come turista.
Devo dire, infatti, che la mia anima montanara mi impedirebbe di risiedere felicemente in città di questo tipo, perché tante opportunità non bastano, la qualità della vita é troppo basso per le mie ambizioni, che non sono proiettate ai soldi, ma ad una vita sana e un pò più vicina alla natura... della quale, se ci pensiamo bene, facciamo totalmente parte.
San Paolo, ore 18 circa, linea rossa della metro, più simile ad un carro bestiame che ad un vagone del treno. Un´anziana domanda a me e ad una signora che le stiamo schiacciati contro, "ma è sempre così?". "No signora, oggi è pure tranquillo". Non posso mostrarvi le foto, perché non le ho fatte...non riuscivo nemmeno a muovere le braccia per prendere la macchina fotografica...
RispondiEliminaE´ stato un piacere conoscerti Gabriele. Spero tornerai presto a San Paolo, almeno da turista.
Andrea
Il piacere é mio e di sicuro mi rivedrai dalle tue parti... ma anche io spero come turista... a meno che non trovi un lavoro con "vale transporte" che includa l' elicottero!
RispondiElimina;)
"A hora do pico" è una delle cose di San Paolo di cui non voglio nemmeno ricordarmi. E da quello che leggo ultimamente, sembra essere peggiorata.
RispondiEliminaIl mio fidanzato non ha ancora provato la pizza paulistana, è un po' diffidente (ha mangiato in altri città, non solo del Brasile e mi ha detto che nessuna era come quella italiana). Ma io non vedo tanta differenza tra la pizza a San Paolo e in altri posti, tranne il fatto che noi non la mangiamo con ketchup, maionese e senape (bleh!).
Un abbraccio
Ahahahah, terribile sta cosa della maionese... é vero... tutte le volte mi vengono i brividi.
RispondiEliminaCome dicevo nel post, la pizza di Piola é veramente buonissima e se vuoi non ti fa rimpiangere quella italiana... gli ingredienti sono ottimi.
Solo che io per il cibo sono molto attento, e così noto che la pasta non é ancora come quella fatta in Italia... ma comunque al mio ritorno a SP rimangerò da Piola... anche le bruschette che fanno sono ottime!
Abraço!
Se ti ricordi l'indirizzo o la zona dove si trova il Piola, fammi sapere.
RispondiEliminaHai per caso trovato un po' cara la pizza lì? Mi sono spaventata quando ho visto il listino prezzi di una pizzeria take away vicino a casa dei miei. Costavano una cifra!
Um abraço!
grande gabry spero che ci possiamo sentire presto per poter sentire qualche racconto più dettagliato...ciaoooooooooooo
RispondiElimina@ Juliana: ci sono vari Piola a SP, io sono andato sulla Al. Lorena esquina com Haddock Lobo, di fianco alla libreria da Vila (fantastica!)... e in effetti i prezzi sono altini, ma soprattutto se te la fai portare a casa.
RispondiElimina@ Dalla: grandissimo, dobbiamo sentirci in questi giorni, spero di avere qualche momento per essere a casa in orario decente (per voi ovviamente)... al massimo sarà per sabato e/o domenica, ok? Abraço
Dalla descrizione sulla localizzazione di questo Piola, mi sembra già di esserci andata una volta. Mi ricordo di una pizzeria in stile un po' italiano ma non stereotipato dove ho mangiato una pizza buonissima e bevuto un vino di qualità. Ma non mi ricordo il nome del locale. Forse era il Piola...
RispondiEliminaComunque, grazie della suggestione. La prossima volta porto il mio fidanzato lì e chissà riesco a farlo cambiare idea sulla nostra pizza (brasiliana).