"Ma come... sono sempre qua!"
"Beh ma non scrivi più come una volta, hai tolto persino il tuo profilo di FB!!!"
"E cosa vuol dire questo?"
Da quando sono partito qualcosa è cambiato, pian piano io sono cambiato, le mie pretese, se da una parte sono aumentate, da un altro sono solo un ricordo, ma far capire a chi è "fermo" cosa vuol dire la parola esigenza è sempre più difficile.
Si parte per un motivo non sempre ben chiaro, chi ha dei problemi e "scappa", e chi invece è semplicemente stanco ed ha bisogno di cambiare.
Poi si arriva nel posto sconosciuto, si incontrano le cose belle che ci fanno sorridere, le cose negative che ci fanno ricordare quanto sia bella casa nostra, e a forza di battere la testa contro il quotidiano ci si modella, si cresce.
A volte penso di tornare a casa, a dire il vero molte volte, e sicuramente un giorno vorrò tornare a vivere nelle mie montagne, ma negli ultimi tempi se penso all'eventualità di un rientro una parte di me è felice, l' altra ne è terrorizzata.
L' Italia, o meglio, gli italiani, non sono probabilmente più quelli di un tempo, che poi per uno della mia età e con la mia poca esperienza è persino difficile da dire, visto che ho vissuto solo in alcune cittadine e paeselli del modenese e del reggiano.
Quello che mi spaventa di più è il pessimismo cronico che ci affligge, quell'ansia da x motivi che ci porta ad un'aggressività che sta diventando il nostro marchio di fabbrica.
Si dice "Chi va con lo zoppo impara a zoppicare", giusto?
Lo sappiamo tutti, il sorriso della gente che ci circonda ci fa stare bene, mentre chi ci piange attorno ci tira giù. Andiamo in viaggio in un paese del terzo mondo e torniamo a casa e ci diciamo "...e sorridono sempre eh! Muoiono di fame e sorridono lo stesso!".
Quindi il problema dov'è? E' del pianeta o delle persone che lo abitano?
E visto che sappiamo tutti che il problema siamo noi, perché dobbiamo pensare che sia tutto troppo difficile e che la nostra situazione sia più difficile di quella degli altri?
Mi permetto di dare un consiglio a tutti quelli che continuano a scrivermi (e li ringrazio) chiedendomi quando è ora di andare via:
è sempre il momento giusto per conoscere, dobbiamo solo imparare a sentire cosa ci fa stare meglio e dove dobbiamo migliorare per essere felici, ed allontanare quelle maledette paure che ci impediscono di stare in mezzo agli altri o, al contrario, da soli. Se non tutto, molto dipende da noi, se siamo in grado di smontare quella rigida corrazza che abbiamo messo a nostra protezione e riconoscere che c'è sempre da imparare siamo già a cavallo, in fondo siamo tutti molto simili al mondo, con un gran bisogno di stare in pace e vivere serenamente la nostra vita.
Per quel poco che ho visto, quello che succede a me, e anche ad altre persone conosciute in giro in questi anni, è che con il tempo non è più solo una questione di trovare il posto perfetto con il lavoro ben remunerato ecc, ma diventa piuttosto una caccia al tesoro, dove lo scrigno segreto è il saper godere dei rumori e dei silenzi di un posto nuovo, laddove possiamo imparare qualcosa in più dagli altri e fermare quel preciso istante che stiamo vivendo e "stampare" la fotografia di quell' attimo, che riconosceremo per sempre come unico perché goduto davvero, in quel momento, senza dover aspettare che il presente diventi passato.
Poi ci saranno delle persone che ti deluderanno, ma saranno sempre meno di quelle che ti daranno qualcosa di buono, e quando si ha voglia di cambiare si tratterà semplicemente di rimettersi a camminare verso una nuova direzione.
...mi stai facendo fermare un attimo della mia vita: ho quarantasei anni, vivo al nord italia e noto che nessuno dico nessuno sorride:D nessuno dico nessuno comunica con nessuno. Sembra una guerra civile! Se sorridi un attimo o ti scappa qualche parola con qualcuno infastidito da questa "esuberanza" ci sono intorno mille occhi che ti " rimettono a posto" come una bambina cattiva. Mi ricordo che nella mia infanzia fino a quindici anni fa la gente era diversa...non so perche tutto e cambiato. Maria
RispondiEliminaHai ragione Maria,
Eliminase quando ti chiedono come stai azzardi a rispondere con un 'benissimo!', magari condito con un sorriso nonostante i problemi che ognuno di noi ha, chi ti ha rivolto la domanda ti guarda stranito o, come dici tu, quasi infastidito per il fatto che tu non ti lamenti come fanno gli altri.
Continuiamo comunque a sorridere, se sono contagiose le lamentele, i sorrisi devono esserlo ancora di più. :-)
Eh Maria, è davvero allucinante, secondo me l'unico modo per tornare un pò indietro può essere uno sconvolgimento globale... ovvero tornare a quella povertà che ti apre gli occhi, dove veramente si valorizza anche il "solo" fatto di respirare.
RispondiEliminaCiao!
SECONDO ME DEVONO VERAMENTE USCIRE DALL ITALIA PER UN PO VEDERE PAESI COME IL BRASILE (VISTO CHE DICONO CHE E MIGLIORE)MA MIRACCOMANDO SENZA GLI EURO E POI PROVARE A CERCARE UN LAVORO E SE LO TROVANO VIVERE CON IL SALARIO MEDIO DI 2000 REAIS E SONO BUONO! PAGARE AFFITTO ASSICURAZIONE SANITARIA E MANGIARE STANDO ATTENTI TUTTI I GIORNI ALLO SCONTRINO E SI! LO SCONTRINO PERCHE I PREZZI CAMBIANO DALLA MATTINA ALLA SERA! TUTTO QUESTO SENZA CONTARE LA CRIMINALITA (E NON DITEMI ANCHE IN ITALIA PERCHE NON E NIENTE RISPETTO A QUA!)FARE QUESTA VITA PER UN PAIO DI ANNI E POI RIENTRATE SONO SICURO CHE PER UN BEL PO TUTTI MOSTRERANNO UN SORRISO A 32 DENTI! E SI PROPIO A 32 DENTI PERCHE QUA DI BUONO E CHE DI ECONOMICO TI PUOI RIFARE LA BOCCA.
EliminaUN ABBRACCIO AL MONTANARO!
Minch#a anonimo... cosa dire... secondo me è un pò tutto relativo (giusto per fare della retorica); credo che i fattori perché un'esperienza vada bene o male siano molteplici, e alle volte può "bastare" il crollo di un unico pilastro per vedere il palazzo sbriciolarsi.
RispondiEliminaOgni posto del mondo ha le sue cose positive e negative e a noi sta il prenderne il meglio... io che sono un nostalgico del mio paese, ho scoperto, conoscendo alcuni italiani qui, uno dei veri motivi per cui ho intrapreso quest'avventura.
Ad ogni modo, possiamo dire che se le cose non ci piacciono, abbiamo la libertà di organizzarci per una nuova avventura altrove.
A tutto c'è una soluzione (quasi tutto ok).
Abraço
Bel post!
RispondiEliminaGrande montanaro! Bel post! Ringrazio il giorno in cui ho deciso di "scappare" in Brasile, perché anche se non sono tutte rose e fiori come dice anonimo, ma almeno questa esperienza ci ha aperto gli occchi e nuove riflessioni. Poi come andrà a finire non importa. D´altronde come dicono, quello che conta è il viaggio e non la meta finale, o no? Um abraço! Andrea
RispondiEliminaCiao Andrea! D'accordissimo con te, il fatto di poter apprezzare il viaggio in sé è già un gran risultato, ed anch'io come te sono felice delle mie scelte, senza le quali mi conoscerei meno, e non sarei così soddisfatto di me... non è poco.
RispondiEliminaPoi bisogna che parliamo di mete... ovvero... quando c#zzo mi vieni a trovare!? ;)
Abraço!
Come mi piacerebbe venirti a trovare. Purtroppo sono in una fase di transizione, intensa, vorticosa, non posso fare promesse. Però chissà che il 2013 non riservi belle sorprese. Abraços! Andrea
RispondiEliminaCiao Gabriele,
RispondiEliminacomplimenti per il post. L'ho letto con attenzione e molto interesse.
Sono della provincia nord di Bologna, al confine con Modena... zone che conosci bene direi ;-)
Scalpito da un po'... ho appena compiuto 38 anni e vorrei tanto trasferirmi a Toronto. Ho visitato questa splendidà città due volte, a distanza di più di 10 anni, per capire se il mio amore era dato da bei ricordi sbiaditi o se veramente era amore vero, e ne ho avuto la conferma.
Purtroppo non è facile trovare lavoro là e alla mia età è anche difficile riuscire ad avere un visto di ingresso, anche se temporaneo.
Vorrei avere la tua forza per mettere in atto ciò che scrivi sulla tua copertina, che condivido pienamente:
"Tra vent' anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite."
Quant'è vero.
Ciao Daniela,
RispondiEliminaGrazie, mi fa piacere che ti sia piaciuto.
La paura che ci prende per intraprendere questo passo è molto grande, ma quando poi esci e vedi che non è nulla di strano e impossibile, cominci a godere dei frutti che quest' esperienza ti da.
Se non riesci ad ottenere il visto permanente cosa faresti? Valuteresti l'esperienza come tempo buttato?
Per favore non mi dire che la pensi così, perché questo per me è proprio il limite che tante persone si danno, non dare nessun valore al presente.
Io ti assicuro solo una cosa... mettiti alla prova, imparerai a conoscerti e ti sentirai più forte, che l'esperienza abbia un futuro o meno.
Io mi in##zzo come una bestia quando certe persone (tra le quali anche amici cari) pensano che se dovessi cambiare di paese sarebbe una sconfitta, perché sarei venuto qui solo per "perdere" del tempo... pensaci bene... è come dire che il tempo che viviamo non vale niente!
Io sinceramente mi sto preparando per la prossima meta, e gli altri... che vivano le comodità del divano privandosi delle opportunità della vita!
Fammi sapere le evoluzioni! E chissà che non ci vediamo in Canada!
Boa vida
Caro montanaro, ho letto avidamente e il post, e i tuoi vari interventi in risposta agli altri. Così mi permetto di chiederti: come mai hai deciso di andare in Brasile? disgustato dall'Italia, in cerca di un'esperienza utile
RispondiEliminaall'estero, o tutt'e due? :)
Andrea
Ciao Andrea, grazie per l'attenzione dedicata.
RispondiEliminaSai bene che dietro ad un cambiamento, di solito, ci sono N motivi. Diciamo che il fatto di avere una moglie brasiliana ha inciso per il 99%, altrimenti credo che non avrei mai scelto il Brasile.
Volevo fare un'esperienza all'estero, questo già da molti anni, ma non ho mai avuto il coraggio, purtroppo spesso tendiamo a crearci i problemi, pensiamo di non essere all'altezza ecc. poi scopri che con un pò di pazienza e forza di volontà, tutto si può affrontare dignitosamente... ed ora sono qua.
Tu sei in Ita o all'estero?
Innanzitutto grazie per aver risposto: non tutti lo fanno ;) io sono ancora in Italia, completando la mia preparazione per divenire Bibliotecario. Concluse quindi le attività che ho qui, credo che mi butterò l'Italia alle spalle, il prima che sia possibile. Pensavo però all'Europa, dove, forse, il cibo, la cultura è più simile alla nostra. Sei stato coraggioso ad andare in Brasile: è un salto grosso, sei stato bravo ;)
RispondiEliminaPer andar fuori, occorre che diverse cose combacino: voglia di cambiare, di autopromuoversi, di sperimentare nuove realtà e di farcela senza la parolina di raccomandazione che, ormai, è quasi la regola qui in Italia. Non so se tu segua ancora le vicende del cosiddetto Bel Paese (ma poi, bello de che!! scusa la romanità, son di Roma ^^), ma ti dico questo: non tornare, perché per te, che vivi in effetti nel futuro (cioè il Brasile) sarebbe tornare a un Medioevo anacronistico, destinato all'estinzione.
Ma! il bicchiere è sempre mezzo pieno! ;D
Non so cosa pensare riguardo al mio futuro, ma non é mia intenzione rimanere qui in eterno.
RispondiEliminaIl bello di uscire di casa é che dopo ci prendi gusto, e sto pensando ad una prossima meta... ma questo non ora, ancora un anno o due questo sará il mio posto direi...
Un´altra cosa interessante é avere una visione ulteriore del tuo paese che é dal di fuori, non solo come cittadino partecipante alla vita italiana, ma da spettatore, capisci meglio certe cose (belle e brutte).
Fammi sapere quale sará la tua meta, e qualunque essa sia provaci, vedrai che non te ne pentirai.
Boa sorte!
Beh, acclimati prima, poi riprendi a viaggiare no? anche perché la moglie dovrà venire con te, non è che la lasci in Brasile ^^
RispondiEliminaQuanto a me pensavo comunque all'Europa, per svezzarmi, diciamo così, e poi magari Canada e states: facile a dirsi, speriamo pure a farsi!
Boa sorte anche a te, cittadino del Mondo ;)
Domanda provocatoria......
RispondiEliminaMa ci vuole piu' coraggio ad andare o a restare?
Io,personalmente,credo alla seconda......anche se....
La tua non è una provocazione, ma una verità.
RispondiEliminaIo, parlando di me, ti dico che non sono scappato, anche se ero stanco di quello che mi girava attorno, avevo un ottimo lavoro con dei colleghi fantastici che ancora oggi stimo... e anche mia moglie era contenta ed aveva il suo buon lavoro e ben remunerato.
Viaggiavamo due volte all'anno e compravamo quello che volevamo (nella media insomma).
Io sono qui perché era un sogno vecchio che rischiava di rimanermi sullo stomaco.
Ma allo stesso tempo chi rimane ed ha testa spero che rimanga... perché se si svuota l'Italia di queste menti... cosa rimarrà?