Il nostro rapporto dura da circa 8 mesi, e da allora quel gioiellino mi scarrozza a destra e a manca per le strade più e meno conosciute di BC... non dimostra affatto di valere 249 reais, nossignore... se non fosse per le due ruote un pò "intortate" e quella ruggine nel manubrio, si direbbe che é un mezzo di classe media (qua é tanta cosa).
Grazie a questo fantastico mezzo sto apprezzando la vita all' aria aperta, in pochi capiscono quanto sia importante la mia conquista, non ho bisogno di avere un' auto tutta mia per andare al lavoro o fare la spesa, mi basta una bici.
Così qualche settimana fa ho fatto una bella "scoperta", e girando a caccia di un buon caffé capito in un barettino di nome "Dolce Caffé"... e qui conosco Enzo, italiano "de Latina".
Fresco di una delusione lavorativa, questa conoscenza é stata la così detta "manna dal cielo"... già, perché il fatto di trovare persone che hanno fatto più o meno il tuo stesso percorso, lo stesso cambiamento, gli stessi sforzi legati al cambiamento, ti fa sentire meno solo, e un pò più a casa.
"Di dove sei"... "ma quant' é che sei qua"... ci conosciamo un pò e dopo quasi un' ora di chiacchiere Enzo mi dice una cosa che, sebben generica, é assolutamente vera... "noi (italiani) andiamo d' accordo fuori dall' Italia, a casa nostra ce manniamo a fanc#lo!".
Ci penso un secondo... e mi rendo conto che ha pienamente ragione.
Ho conosciuto altri italiani che vivono da queste parti, e in quasi tutti loro, nel momento in cui capivano che ero italiano, si accendevano espressioni di sollievo, di conforto, come se venisse offerto loro un momento di Italia, alcuni attimi di casa.
Questo per me é come un nuovo capitolo dell' avventura, lo so che può sembrare strano, ma tutto mi appare più facile... però mi chiedo perché a "casa nostra" siamo così scontrosi ed incag@bili? Perché dobbiamo passare periodi di solitudine per apprezzare la felicità di un semplice incontro?
Ok, meglio se vado a letto.
Ah... e se venite da queste parti avete un posto in più dove bere un buon caffé.