Tra vent' anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.
Mark Twain


27 marzo 2013

Nerd, di corsa

Un'espressione per dire "molto di fretta" è: muito corrido... ed è quello che posso dire di questo ultimo mese.

Oggi però, sono a buon punto con i miei affari, sono a buon punto con il lavoro, con gli studi... e mi avanza del tempo, mi auguro altri giorni come questo.

Dicevo dell'università.
Da esattamente un mese ho cominciato un corso di graphic design, in una delle università locali.
Quando ero in Italia ho lavorato diversi anni nel campo della progettazione e il mondo del prodotto mi è abbastanza famigliare, così... perché non allargare un pò più gli orizzonti e cercare di capire qualcosa in più di grafica?
Come dicevo, è solo un mese che ho cominciato il corso, per cui non posso tirare delle conclusioni, ma, da osservatore, esamino e considero.
A livello di metodo di insegnamento devo dire che dove studio io è molto diverso dall'università che ricordo io.
Le lezioni hanno del contenuto ovviamente, ma c'è una maggiore interattività tra prof e alunni, così come più progetti e simulazioni da presentare in quasi tutte le lezioni.
Il campus è molto animato, non so come sia ora in Italia, ma qua non ci si annoia... mi ricorda molto quei campus americani che si vedono in tv.
Poi c'è di bello che c'è molta iterazione tra aziende e università, si sente davvero che le cose succedono... insomma c'è molto entusiasmo, speriamo che duri.

Una cosa che mi fa un pò sorridere è l'apparenza di certi alunni, soprattutto alcuni dei più giovani di 18-19 anni hanno un'apparenza molto adolescenziale, capelli assurdi, magri scheletrici o dei bombolotti trascurati.
Niente in contrario... probabilmente ero così anch'io.

E insomma... sono una matricola, o come si dice qua, un calouro.

5 commenti:

  1. Ciao Montanaro!!

    Complimenti per la nuova sfida! Adesso sei un calouro, o un bixo come si dice qua a San Paolo! Che bel corso deve essere questo di graphic design! Hai ragione quando dici che qua c'è più interazione tra il professore e gli studenti. Mi dispiace dirti, ma che triste l' ambiente universitario in Italia! Ho cominciato a fare una triennale in Italia, ma mi sono delusa...c' era molta rivalità, poche amicizie, i ragazzi sembravano aver paura di parlare con i prof. alle volte, un ossessione per i migliori voti (rifiutavano un 27!). Con tanta cultura, e struttura che esiste in Europa, me l'aspettavo di più in Italia. I corsi sono buoni per coloro che vogliono fare il ricercatore o professore, perché mi è sembrato troppo teorico,zero contatto con le aziende. Il mio corso almeno si faceva qualcosa di pratico per forza perché era nel settore agricolo, ma comunque mi sembrava un po' staccato dalla realtà. Qua infatti c'è molta influenza americana, è il periodo più intenso delle nostre vite, e le feste ci sono per forza, almeno che tu non lavori e studi tutto il tempo...bei ricordi...poi ho deciso di fare un Master in Italia mi sembrava più interessante, ho visto molta più interazione ed i corsi erano più simili a quelli che avevo frequentato in Brasile. Credo che anche in Francia sia diverso dall' Italia su questi aspetti. Spero che ti piaccia questa nuova esperienza, fare un bel networking qua è una bella cosa, almeno ho trovato lavoro così. Scusami il testo lunghetto e il mio italiano che scarseggia...in bocca al lupo! Cris

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    1. Crepi il lupo!
      Il periodo che ho fatto di università in Italia è stato bello, mi sono divertito un sacco, però l'atmosfera che si respirava non era così entusiasmante, ma magari (e lo spero) non sono tutte così le nostre università.
      La cosa più assurda in Italia è proprio la scarsa comunicazione tra imprese ed università, ma in un momento come questo non mi stupisce più di tanto.
      Siamo un pò imbalsamati, cosa ti devo dire...
      Ciao!

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  2. Io sto facendo un corso d'informatica qui a Sorocaba. É un corso basilare, molto semplice, e lo sto facendo solo per aver un'idea di come sia studiare qui in Brasile e vedere se riesco a interagire con studenti e professori brasiliani, dato che in tutti questi anni qui in Brasile la mia vita é stata sempre un po' isolata.

    Insieme a informatica sto facendo un corso di "cidadania". Questo corso é abbastanza interessante per chi vuole apprendere meglio questo paese. La "professora" che ci insegna questa materia (uso le virgolette perché é una ragazza di 25 anni che studia psicologia, quindi giovane e non ancora formata, quindi faccio fatica a vederla come una classica professoressa)é molto "legal", simpatica e preparata.

    Il problema di questo corso é proprio il metodo d'insegnamento. Come hai detto tu qui in Brasile c'é molta piú interattivitá tra alunno e insegnante, ma a mio parere ce n'é troppa. Siamo un aula di 15 persone, tutte adulte, ma tutte, indistintamente, interrompono frequentemente la spiegazione dell'insegnate con commenti su quello che viene spiegato.

    Non sto esagerando, ma penso che il 90% del tempo trascorso in quella scuola lo passo ad ascoltare commenti o fatti personali dei miei "colleghi".

    Io trovo questo loro atteggiamento molto irritante e maleducato, perché mi sembra una mancanza di rispetto verso l'insegnante e gli altri studenti. Io vado lá per imparare qualcosa, non per sapere la vita personale della mia vicina di banco. Giá per me é difficile seguire il corso, dato che la mia conoscenza del portoghese non é ancora del 100%, se poi aggiungiamo che questa insegnante ha l'abitudine di parlare molto velocemente, a bassa voce e usando "giria", esco da quella scuola solo con un gran mal di testa per tante cazzate che sento, senza aver appreso molto. Per fortuna ho una "apostila" che mi aiuta quando sono a casa, ma sto quasi pensando di abbandonare questo corso.

    Ammetto di essere molto bigotto in queste cose e riconosco che l'interazione tra alunno e insegnate sia molto importante, ma a tutto c'é un limite. Io pensavo di andare in una scuola, ascoltare quello che il professore spiegava e fare quello che precisa per apprendere meglio quello che mi interessa, ma invece mi sembra di essere al bar con gli amici parlando del piú e del meno. Manca solo che facciano un churrasco poi saremmo a posto!

    Non solo: c'é stata la prova di cidadania e dovevamo portare un progetto fatto con materiale riciclabile, ma non tutti lo hanno fatto. Nella prova di informatica, il giorno prima la nostra "professora" (altra studentessa di 22 anni) ci ha passato giá le domande che avrebbe fatto INSIEME ALLE RISPOSTE! Capisco che sia un corso semplicissimo, senza nessun valore accademico e che, essendo tutti adulti, qualcuno potrebbe non avere il tempo di studiare durante il giorno (!), ma tutto ció mi sembra ridicolo.

    Io non ho idea di come sia studiare in una universitá brasiliana, ma conosco molto bene la scuola pubblica di base, grazie a mia figlia, e sapevo che é una gran porcheria, ma fino a questo punto non credevo.

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    1. Ciao Franco,
      Come sempre mi fa molto piacere ricevere tue notizie, così sento altre esperienze.

      Dove studio io ci sono cose valide ed altre certamente migliorabili.
      Per fortuna non ho situazioni dove ti viene passato il compito di sana pianta, non siamo messi così male, ma vedo che alcuni prof sono poco accademici (per usare un eufemismo)... ma non perché pretendo quella rigidità molto tipica delle scuole italiane, ma perché ci sono alcuni prof (ma me ne viene in mente soprattutto uno) che si fa fatica a dargli credito, perché arriva costantemente in ritardo, non consegna mai i compiti nella data prefissata, usa slang stile 14enne con problemi esistenziali... insomma, non è il massimo... però pensa... mi aspettavo di peggio.

      Sai cosa mi delude un pò?
      Il vedere l'atteggiamento di un buon 30% degli alunni che fanno parte del mio gruppo... che sebbene abbiano scelto un corso di design (quindi si presuppone sotto una loro spontanea scelta, a differenza di altri corsi), c'è un grande disinteresse e un'indisposizione nei confronti della teoria, della storia e delle regole... per cui sembra che il designer sia un mezzo fuori di testa senza regole a cui badare (ed in realtà è praticamente l'opposto).

      A parte questo non mi posso lamentare, e sebbene stia pagando molto caro, posso dire che ad oggi sta valendo la pena.
      Hai mai pensato di fare un'università?

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    2. Caro Montanaro, sul fatto del disinteresse purtroppo devo anch'io prenderne atto. Forse é per il fatto che nelle scuole pubbliche brasiliane vige il comandamento di "non bocciare mai", quindi fin dalle Elemetari sono abituati a non studiare, dato che in ogni caso passano di anno. Mi meraviglia che anche in una universitá, dove, come tu hai detto, sono studenti per libera scelta, accadano cose come quelle da te descritte. D'altronde, e non sono qui per far polemica, se in questo paese ci fosse un poco piú di educazione forse le cose andrebbero meglio.

      Per quanto riguarda la tua domanda, devo dire che uno dei miei sogni era di diventare architetto, ma la mia voglia di studiare quando ero giovane era uguale a ZERO, quindi eccomi qua come nullafacente (o quasi).

      Mi piacerebbe continuare gli studi, ma un po' per l'etá (52 anni), un po' per i pochi soldi ma soprattutto per la mia ignoranza, devo limitarmi a semplici corsi professionali. Tempo fa avevo trovato online una prova del Vestibulinho e, non ho vergogna ad ammetterlo, lo trovato molto difficile e molte risposte non le sapevo. Peró so per esperienza che la vita é imprevedibile, quindi mai dire mai!

      Abraços!

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