Tra vent' anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.
Mark Twain


27 maggio 2011

Sì, viaggiare

Per il fine settimana in arrivo c'é in programma una gita fuori porta, é il nostro primo anniversario, e si potrebbe sparare alto... che ne sò, un giretto a Brasilia o Recife, ma visti prezzi e l' attuale momento finanziario, si punta ad una meta più accessibile... ma quale?
Se c' é una cosa che mi manda in "affanno" da quando vivo in Santa Catarina (ma ovviamente é un problema che riguarda almeno il 70% del pianeta) é che a 2-3-4-5 anche 6 ore di macchina, a parte i soliti 4 o 5 punti di interesse, non c' é niente... non un museo interessante, una c@zzo di mostra, un evento culturale che non siano gli "sbandieratori" di stic@zzi e fiumi di birra... niente, zero.
Io ci tengo sempre a far bella figura, forse é una cosa da italiano, cercare di portare la tua dolce metà in un bel posticino, esclusivo, dove ci si possa rilassare entrambi, senza snervarsi sempre per far filar lisce le cose... affinché tutto sembri perfetto... e con il "lusso" di poter staccare un pò la spina.
Regolarmente, quando ho voglia di mettere il naso fuori da BC, la domanda é sempre la stessa "E adesso? Dove possiamo andare?".
Curitiba fatta, Florianopolis fatta, Laguna e Garopaba viste, Blumenau basta... e poi?
Va bene, detta così sembra che non esista nient altro... non é così drammatico, ma il fatto é che un italiano "medio" é abituato a molto di più, se non altro ad avere un pò più di scelta culturale, che non sia andare a rinchiudersi in un maledetto centro commerciale... o rimanere a casa.
Mi rimetto alla ricerca... e alla fine lo so, sarà un bel weekend... due cuori e 'na capanna.
Abraço!

23 maggio 2011

Vade retro culinaria!

Io e la cucina stiamo vivendo una relazione complicata, i tempi di gloria nei quali nascevano buoni piatti sembrano essersi allontanati... ma quando torneranno?
Nel giro di 3 giorni ho fatto due esperimenti, uno é venuto molto bene, ma con conseguenze pessime e l' ultimo, fatto ieri, una tranquilla domenica d' autunno, é stato semplicemente un disastro.
Tutto ebbe inizio mercoledì, metto i fagioli neri in ammollo, li lascio "bere" un giorno intero e la sera successiva comincio a far cuocere tutto il necessario per una buona feijoada... la devo lasciar bollire per delle ore, così me la prendo con calma, ogni tanto torno in cucina solo per aggiungere un pò di acqua.
Alle 23e30, decido che é arrivata l' ora di andare a dormire, vado in cucina, e spengo il fuoco.
Un pò assonnato noto che c' era un' aria un pò carica di umidità... del resto son due giorni che piove ininterrottamente, penso io, ma alzando gli occhi vedo che il soffitto colava di d' acqua... vapore d' acqua o di feijoada?
Quest' ultima é la più probabile... mannaggia... apro le finestre, attacco il ventilatore... ma già l' aria era umida di suo, e con il vapore da me generato sembrava di stare a Modena a Ferragosto... spaventoso!
Ieri, non contento del precedente insuccesso, apro il libro delle ricette e scelgo... faccio proprio una bella torta al limone, sì sì!
Ci metto tutto il mio cuore, amalgamo per bene gli ingredienti affinché non si crei nessun grumo... inforno a temperatura media e all' improvviso mi ritrovo in ceramica a Sassuolo... avevo creato una piastrella, di un bel nero lucido... sembrava addirittura smaltata! Sono troppo bravo!
Siete tutti invitati a cena da me!

21 maggio 2011

Dalla mia finestra

...il panorama dal nostro appartamento... palazzi, case più o meno alte, più o meno curate, un pezzo di terra che esplode di alberi e verde... dimora fissa di tacchini e galline brasileire!
Buon fine settimana...

17 maggio 2011

I tortellini più schifosi del mondo

Ritornato in Brasile, dopo le vacanze di Natale, non c'era nessuno che non notasse quei 3 chiletti messi su a tempo di record... "si mangia bene a casa eh!?" era più o meno questa la domanda che tutti mi facevano... il mio sorriso soddisfatto non aveva bisogno di parole.
Da buon emiliano-romagnolo sono affezionatissimo alla nostra cucina: lasagne, cannelloni, tortellini... non scambierei questi piatti per nessun churrasco del cavolo... e così durante una delle solite poco soddisfacenti spese d' oltre oceano, mi imbatto in alcune confezioni di tortellini.
La scelta era doppia, ripieno classico o formaggio.
Il mio istinto conservatore mi porta ad allungare la mano verso il "classico", convinto che possano anche solo lontanamente ricordare quelli della nonna, ma mia moglie mi ferma e mi chiede "perché non proviamo quelli al formaggio?"... già perché vuoi proprio quelli al formaggio, penso... il tortellino da che mondo é mondo é ripieno sempre della solita carne... ma va bene lo stesso, non cambierà molto... soddisferà ugualmente la mia voglia di casa... ingenuo!
Facciamo un brodino col dado... e mettiamo a cuocere sti benedetti tortellini.
Una nube tossica si leva al cielo, un terribile odore di formaggio andato a male infesta l' appartamento... ma chissà... magari son buoni... sé sé... immangiabili!
Avete mai dato un morso ad un calzino dopo il calcetto?
Io, credo di averlo fatto ieri sera.

13 maggio 2011

Un anno fuori


Il 13 maggio di un anno fa ero in aeroporto, con un capitolo della mia vita ormai terminato, e alla ricerca di stimoli e parole per scriverne un secondo, fino a quel momento tanto immaginato e per niente vissuto.
Il cuore era carico di lacrime, ricorderò sempre la tensione di quei momenti, la mancanza che già provavo nei confronti di tutto, quel sentimento fisico di sentire le tue radici che si staccano da terra, per andare lontano dalla mia famiglia, dai miei amici, dalla mia routine, che in fondo non era nemmeno così ripetitiva e noiosa.
Quando si lasciano le certezze i ricordi del passato diventano tutti più belli, spesso cerco di pensare alle cose che mi facevano più arrabbiare della mia vita in Italia, del mio lavoro, e se fino ad un anno fa ricordavo la "parte" a memoria, oggi, non posso dire le stesso... tutto mi sembra molto più facile, e chissà, forse in parte lo é per davvero.
Sono in Brasile nello stato di Santa Catarina, e più precisamente a Balneario Camboriù, e per questo non credo di conoscere il Brasile e i brasiliani, ma ad oggi posso dire cosa sia la mia esperienza qua, se quello appena trascorso sia stato un anno positivo o no.
La risposta é banale... é ovviamente positiva... ma non perché qui sia più facile e bello... ma perché tutto questo "trambusto" mi ha permesso di intraprendere un percorso cercato da tanto tempo, ovvero conoscere qualcosa in più, prima di tutto di me, e poi ciò che mi sta intorno.
Non so sinceramente quanto rimarrò ancora, credo che il mio futuro sia lontano da qui, forse di nuovo a casa mia, o in un altro posto ancora, non so.
Chissà che tra un anno non vi sia un blog "Un montanaro in Nuova Zelanda" o giù di lì... va beh.

L' importante é essere vivi e reagire attivamente alle circostanze della vita... mah... spero di averlo imparato.

05 maggio 2011

Quel seggiolino un pò così


Ma ditemi voi come cavolo si fa a guidare in queste condizioni!
Non parlo delle strade! Nemmeno di quelle carcasse a 4 ruote che si vedono in giro!
Non capisco come facciano certe persone a guidare col sedile a 45° all' indietro, svaccato come su un divano sfondato!
Questo "male" affligge generalmente l' uomo "medio" brasiliano di tutte le età... per fortuna, le donne, al momento, ne sono esenti.
Ma allora come guardano la strada?
Beh in questo senso non sono deficienti... guidano con la testa in posizione più o meno verticale (perché non credo che guidino con la pupilla verso il basso), ma il male al collo che devono patire sti personaggi lo san solo loro... e se andiamo avanti sai te che impennata di gobbi!?
Se vi capita di conoscere qualcuno così saprete benissimo cosa vuol dire sedersi dietro al suo sedile... già per entrare in macchina la sfida é tosta, ma peggio ancora vi sembrerà di essere lo shampista della parrucchiera, la sua "mazzocca" ce l' avrete a portata di sputo.
E vi va bene se non tiene lo stereo a bomba...

03 maggio 2011

La corsa più pazza del mondo

Qualche giorno fa, BC ha ospitato una delle corse su... ruote... più folle che che ci sia, la Red Bull Soapbox.
48 veicoli, 48 squadre di pazzi pronti a lanciarsi da una delle discese più ripide della città, la strada che collega la barra Norte a Praia Brava.
Premio finale: ingresso gratuito al GP di São Paulo e alcuni minuti di celebrità;
Posta in palio: le coronarie e, per i più folli, qualche lattina di sangue.
Più di 25.000 euforici spettatori hanno circondato il circuito per le 4 ore della durata dell' evento... circuito costituito da circa 500 m di discesa libera arricchito di ostacoli e salto finale.
Presenti concorrenti da tutte le parti del Brasile più qualche "extra" sudamericano, cileni ed argentini... totalmente in sintonia con la follia dell' evento.
Il concorrente "tipo" poteva essere l' universitario senza paura come la suocera kamikaze, ognuno dei quali ben preparato per supportare il suo tema... già, dimenticavo la cosa più importante... ogni squadra impersonificava al massimo, dalla macchina al costume, un personaggio di fantasia, che poteva essere tratto da un cartoon, da un film, oppure totalmente inventato.
Partiva tutto con la presentazione del progetto del mezzo, una coreografia iniziale, e la conseguente folle corsa.
Si é visto ovviamente di tutto, dal pilota terrorizzato che non staccava il piede dal freno (e per questo insultato dal pubblico), al pazzo su 3 ruote che quasi senza freni si fracassava contro le transenne o si ribaltava col casco a grattugiare sull' asfalto.
Dei veri svalvolati!
Era la prima volta che me la vedevo dal vivo... e per quanto possa essere una "cretinata", é davvero divertente!