Tra vent' anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.
Mark Twain


25 novembre 2010

Numero 718


Un altro giorno in attesa, come ai "vecchi tempi", a fare la parte dell' immigrato negli uffici della federale... più che una parte é la realtà.
Arrivo a destinazione alle 13e20, parcheggio quasi di fronte all' entrata, e avvicinandomi al cancello vedo un foglietto bianco che indica lo spostamento dell' ufficio immigrati... a circa un km di distanza, in un centro commerciale.
Mi incammino, trovo il posto, entro e prendo il mio bigliettino... numero 718... come 718? Siamo al 304!!! Mi siedo e aspetto lo scorrere dei numeri.
L' aria condizionata é a bomba, fa un freddo bestia e comincia a venirmi quel sonno post pranzo che mi rintontisce quasi ad addormentarmi... ma purtroppo non riesco a dormire, non sono il tipo... non riuscivo neanche a dormire in corriera da Monte a Pavullo alle 7 del mattino!
Mi ritrovo in fila, e in fila si sa, il tempo, é tuo nemico.
Non esiste una posizione comoda per chi é in attesa... accavalli la gambe... prima la destra sulla sinistra, poi la sinistra sulla destra, poi stendi tutte e 2 le gambe, poi una sola, incroci le braccia, le stendi dietro alla sedia... poi il tuo c#lo dice basta e cerca di scappare dalla sedia... un' agonia.
La tipa all' ingresso poi, quella delle "informazioni", si rompe le p@lle ancor più di me... sbadiglia ogni 30 secondi, si tocca il naso, poi i capelli, poi guarda un pò il c#lo di quelli che passano, finché qualcuno di questi le chiede qualcosa e... finalmente può far qualcosa... può parlare! E lì, dà il suo meglio... "prema il primo pulsante!" ...e via... anche questo é andato... l' interlocutore si gira, lei gli guarda il culo (e se é una donna anche le scarpe)... poi si perde nel suo foglietto pieno di nomi.
"João Silveira!"... si guarda intorno per vedere se qualcuno si muove, nessuno risponde e ricomincia trastullandosi i capelli.
Oggi in fondo mi son divertito, ho avuto il tempo di sedermi, di pensare, e scrivere delle cretinate, cosa che da un pò di tempo non riesco più a fare.
Il bello é che proprio ora, mentre sto scrivendo, i miei due vicini di sedia sono incuriositi e sembrano chiedersi "ma che ca@#o sta scrivendo questo!?", "da come scrive dev' essere paraguaiano... non si capisce proprio un ca@#o!"... e poi chissà, magari qualcuno pensa che io sia uno scrittore famoso!
Beh, aspetta che me la tiro un pò...

3 commenti:

  1. Ciao,
    dovresti vedere la questura di Brescia! L'ufficio di immigrazione in Brasile mi sembra più ordinato e pulito e la gente più educata.
    Ora a Brescia hanno sostituito il vecchio tendone da rifugiati per una stanza un po' più confortevole. Ma la gente che ci lavora continua maleducata e indifferente agli stranieri (soprattutto se non parlano bene l'italiano). Stranamente, i poliziotti sono in maggior parte molto educati.
    La peggior parte è quando stare ore in piedi davanti agli sportelli. Dalla reception (l'ex tendone) ci chiamano per numero e così entriamo in questura. Lì ci mettono in fila e dobbiamo aspettare per un'ora o più (in piedi e in mezzo ai bambini che piangono o spintonati da qualche furbo che non capisce che ci chiameranno per nome) prima che ci chiamino. E questa odissea devo fare due volte: per la rilevazione dei dati fotodattiloscopici e dopo tre mesi (se va bene) per ritirare il permesso di soggiorno.
    Ma io non posso lamentarmi perché mi hanno detto che quella di Brescia è una delle questure dove c'è più organizzazione.
    Una curiosità: da dove viene la maggior parte degli stranieri immigrati in Brasile?
    Un saluto

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  2. Concordo in pieno, qua é molto meglio... ricordo le facce in quelle sale d' attesa... mi viene il vomito.
    Qua il problema non sono i poliziotti, anzi, a dire il vero quelli che ho incrociato sono stati tutti molto educati... ma é la gente che fa un pò la furba... non c'é "senha" che tenga.
    Qui come immigrati ci sono tanti argentini, paraguaiani, sudamericani in generale... alla fine di ceffi non se ne vedono tanti.
    Ciaaao!

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  3. Anche qui il problema non sono i poliziotti (ho beccato solo una, siciliana, che era molto scortese). Non mi piacciono i vecchiotti che lavorano all'ingresso, quelli che distribuiscono i numeri. Trattano bene solo se sentono un accento italiano, meglio se bresciano.
    Vedo che la furbizia è generale e ovunque. E poi qui ci sono quelli che portano il loro avvocato e ovviamente non devono stare in fila come gli altri, in mezzo ai bambini che piangono o sentendo odore di spezie con sudore...
    Ciao e bom fim de semana!

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