Tra vent' anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.
Mark Twain


18 febbraio 2011

Uno Cinque Zero

Da un paio di settimane abbiamo Sky, e finalmente riusciamo ad avere una TV.
Non c' é verso, anche la tv come la radio ha una qualità di trasmissione pessima, non si vede nulla, a volte sembra di guardare quei quadri che nascondo un' illusione ottica... e noi per diversi mesi ci siamo illusi, di avere una tv che funzionasse.
Così adesso che siamo dei "privilegiati" abbonati Sky, abbiamo la possibilità di vedere anche Rai international... niente di spettacolare eh, però a volte passano alcune cose interessanti.
Il palinsesto non é che sia tanto differente da quello italiano, é una raccolta di più trasmissioni divise tra le tre reti... e in questi giorni anche io sto assistendo a Sanremo.
Come quasi tutti voi non ho mai avuto grande attrazione per l' evento in sé, ma certi numeri, certi personaggi, mi incuriosiscono e così cerco di non perdermi le partecipazioni di alcuni big, come ieri sera, che come tutti saprete, era la serata dell' annunciatissimo Roberto Benigni.
Io sinceramente, sono di parte, adoro questo personaggio, il suo modo di essere e di fare, ma non sempre tutto quello che dice mi esalta, io da questi personaggi mi aspetto sempre del contenuto.
E così, ieri, alle 19e40 locali, faccio un salto dalla sedia... "Era oggi c@zzo! C@zzo!"... accendo la tv, non c' era... entro in internet per vedere se vi erano commenti in merito e tiro un sospiro di sollievo... non l' avevo perso!
Mi siedo sul divano e aspetto... dopo 10 minuti Benigni fa il suo ingresso a cavallo (non mi é piaciuto, povero cavallo a momenti casca!), e comincia con le premesse di un' altra delle sue performance, divisa tra serietà e satirica politica.
Poi i minuti passano e dopo alcune battute nemmeno troppo sbilanciate (ma sempre argute), comincia una delle sue più belle esibizioni fino ad oggi, uno spettacolo culturale che ogni italiano dovrebbe aver assistito, soprattutto quello che ama gettar veleno sul nostro paese.
Da italiano emigrato, queste cose le senti di più, solo chi si allontana da casa sa cosa vuol dire la sua mancanza e cosa questa scateni nella sua testa... ieri parlando qua con un amico italiano, si discuteva di una nuova leva obbligatoria, che però preveda un interscambio culturale... non fatta a 18 anni... ma verso i 25-30... solo per prendere il massimo da un' esperienza simile... per 10 - 12 mesi vai a casa di altri e vedi, impari, rifletti, tiri le tue considerazioni... sarebbe una buona scuola per molti.
Sono sicuro che al rientro ci sarebbe un punto di vista diverso, più propositivo e soprattutto meno internettiano e più materiale... perché la vita, la conoscenza non sta tutta in Google e Yahoo!.


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