Tra vent' anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.
Mark Twain


13 aprile 2012

Atropelado = investito

E' una parola che non credo che verrà mai spiegata dal "baracchino" che ho messo in fondo a destra del blog... ma che approfitto per insegnarvi per raccontarvi questa ultima news.

Mezzora fa, non di più, mi è successo quello che, probabilmente, può succedere a qualsiasi ciclista che si trovi a pedalare in una città brasiliana, ovvero venire investito da una macchina.
Dico subito che a parte qualche graffio e sbucciatura qua e là, non è successo niente, diciamo che ho avuto la fortuna di cadere (o volare) molto bene, sono veramente fiero di me hahaha(scherzo ovviamente).
Com' è andata... sono sulla pista ciclabile e vedo due macchine ferme in fila all' incrocio, immobili, purtroppo chi è davanti ha i vetri oscurati e non riesco a vedere se sta guardando anche dalla mia parte, così proseguo.
Vuoi dire che il personaggio non decida di partire proprio mentre passo io?
Avrò fatto i 15 km all' ora, non di più, e un attimo dopo aver sentito partire il motore dell' auto mi sento centrare prima sul pedale e poi su tutto il di dietro della bici... l' impatto non è stato di quelli da film, grazie al cielo, ma abbastanza forte per far volare la bici da una parte e me dritto in avanti.
Per un attimo i rumori di sottofondo sembravano spariti, i tipi al bar proprio davanti a me hanno appoggiato le loro birre sui tavoli e sono rimasti in silenzio, gli altri ciclisti che arrivavano hanno bloccato i loro mezzi nell' attesa di vedermi rialzare e dire qualcosa.
Io, nonostante qualche sbucciatura, mi sono alzato con l' anima in totale pace con il mondo persino con la povera signora che stava uscendo dalla macchina in lacrime, molto più spaventata di me.
Finito l' attimo di silenzio le persone che avevano assistito hanno cominciato ad inveire contro la sbadata signora, che vi assicuro era veramente dispiaciuta e mortificata.
Povera... avrebbe potuto essere mia madre... mi teneva il braccio come se lo tenesse a suo figlio, mi è veramente dispiaciuto tanto... ma d' altro lato penso che la prossima volta guarderà meglio.
Siamo stati sul posto al massimo 5-6 minuti, la gente si era messa tranquilla vedendo che io stavo bene, e soprattutto vedendo che cercavo di tranquillizzare la signora che non smetteva di piangere e di stringermi il braccio... forse è stato più traumatizzante dell' atterraggio fuori programma.
Morale della storia...
La Poderosa ha preso una brutta botta ma ce la farà, non sembra aver subito delle conseguenze oltre allo spavento ed al manubrio "intortato", ed io sono sempre più consapevole del fatto che le strade qui siano troppo pericolose.
Due curiosità...
La prima è che giusto ieri mia madre al telefono mi diceva quanto fosse rimasta impressionata dalla pericolosità delle strade locali...
La seconda è che solo 5 minuti prima parlavo con una collega e chiudevo con l' affermazione "un altro giorno di vita se n' è andato" (stavamo guardando alla fine di un' altra settimana di lavoro)... la devo smettere di dire queste cose!
Buon weekend!

11 commenti:

  1. Oh Dio! Meno male che non ti è successo niente di grave.
    Quando vado in bici uso sempre il caschetto e prego.
    Spero che la tua "magrela" (non so se sai, è il soprannome delle biciclette in Brasile) torni a posto il più presto.
    Un caro saluto

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  2. Ciao Juliana! Si si la magrela sta bene grazie al cielo... la lascio riposare per il weekend e torna come nuova! In effetti ho pensato anche io al caschetto... ma qui non so... forse perché non lo usa nessuno... lo so che è stupido ma mi sentirei un et! Abraço

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  3. Qui invece lo usano solo i ciclisti che si allenano. Una volta una signora mi ha rimproverato perché andavo sul marciapiedi (come fanno tutti). Poi ho capito che era per via del mio caschetto e dell'abbigliamento sportivo (andavo in palestra). Forse ha pensato che fossi una ciclista e che dovrei usare la strada, anche se andavo a una velocità ridottissima.
    Um abraço

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  4. Daiiiii, ma non è mica possibile che tu che vivi nella mia città, che vengo a leggere il tuo blog, di veder scritto:
    "può succedere a qualsiasi ciclista che si trovi a pedalare in una città brasiliana", ma daii,questo è veramente pregiudizio verso chi ti ha accorto, guarda che queste cose succedono ovunque e non soltanto a chi va in bici in Brasile, io stesso sono già stato travolto qui a Verona,e non per questo mi sono degnato di dire che mi era successo xke ero un ciclista in Italia, non voglio essere critico, ma fai attenzione alle parole che usi, puoi offendere il popolo che ti ha accorto.

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    1. accolto si dice accolto.... credimi che noi italiani vi accogliamo meglio ciao.

      saluti e complimenti per il blog.
      Luigi.

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    2. si si hai ragione, ACCOLTO, e si ci accogliete meglio, quello è vero, siamo un po , diciamo, tropo nazionalisti.

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  5. "Accolto" Maicon... il verbo è accogliere, nulla in contrario eh... di sicuro sai molto meglio te l' italiano che io il Brasiliano.
    Nessun pregiudizio, è la realtà delle cose, se vuoi un blog dove venga detto quello che pensi tu scrivitelo.
    La verità è che può succederti in ogni angolo del mondo, perfetto, in qualsiasi posto del mondo puoi essere travolto in bicicletta... e bla bla bla... sei contento così? Vuoi della retorica?
    Io dico quello che vedo, e ti assicuro che nessuno qui penserebbe che sto dando addosso al paese che mi sta accogliendo, non mi sembra di essere così razzista meu amigo.
    Piuttosto leggiti quanto sta succedendo a San Paolo proprio in queste settimane (legato alla sicurezza delle strade). E' chiaro che il mio è un modo di vivere, come il mio è un modo di scrivere... per questo non obbligo nessuno a leggere quello che scrivo, la rete è immensa, puoi scegliere come passare il tuo tempo.

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  6. Vorrei rispondere a Maycon che si è sentito offeso per il commento sulle strade del brasile, nello specifico di Balneario. Maycon, io posso capire che quando si vive lontano dal proprio paese si vorrebbe solo sentirne parlare bene, la saudade, il campanilismo ecc ecc e te lo dice una che quando sente certe cose sull'italia si incazza non poco!!! Ma da qui a dire che per una frase così si offende un popolo mi sembra un tantino esagerato, no? Maycon guarda, sono stata nella tua città e ho girato un pò lo stato di Santa Catarina e posso dire che la rete viaria non è proprio il massimo e che io in bicicletta a Balneario non ci andrei, per carità anche in italia e in tutto il mondo può accadere che ti investano e i pazzi al volante sono ovunque, ma se uno vive in un posto e oltre a parlare degli aspetti positivi sottolinea anche quelli critici mi sembra più un atto di sensibilizzazione che di pregiudizio. Ciao Gabriella

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  7. Gabriella, sei brava con le parole e sai esprimerti,sono d'accordo con te,vedi montanaro cos'è l'educazione?? e se io scrivesse nel mio sito IN IN ITALIA CI SONO SOLTANTO MAFIOSI E FROCI E ANCORA TANTISSIMI PEDOFILI, piacerebbe agli italiani? forze si

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    1. Secondo me dovresti provare a mettere da parte il tuo orgoglio (che ti sta offuscando il cervello) e cercare di leggere bene quello che ho scritto... o forse è meglio se te lo fai tradurre.
      E' curioso che tu mi dica dell' educazione, hahaha... M. non sembri così educato scrivendo quello in maiuscolo.
      Se hai qualcosa in più da dirmi son qua.

      Diversamente, la risposta te l' ho già data sopra.

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  8. montanaro devi essere educato!ahahaahaa.....c'hai troppa pazienza caro mio..chillè nu perucchio nfarenato!
    tigre

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