Tra vent' anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.
Mark Twain


17 dicembre 2012

Prof di italiano (1st round)

Queste ultime settimane ho ricevuto un sacco di domande sull'argomento "prof" e, così, ho deciso di farci un post... vedrò di essere esauriente.
Ecco alcuni punti da valutare prima di "immergersi" in questa professione.

1- Dove viviamo è richiesta la figura dell'insegnante di italiano?

Per rispondere a questo possiamo considerare:
A- Dimensioni della città in cui ci troviamo.
E' ovvio che in una città delle dimensioni di São Paulo, Rio o Belo Horizonte la figura del "teacher" è richiesta.
Sarà facile trovare delle scuole che cerchino un prof, così come dei singoli alunni che vi chiedano lezioni private.
B- Presenza o meno di università.
Università vuol dire ragazzi con i più vari interessi ed esigenze... c'è un'università? Vengono offerti corsi tipo architettura, design di moda e/o altri tipi, gastronomia, relazioni internazionali? Se è presente una buona parte di questi siete a cavallo.

2- Qual'è il nostro livello di portoghese?

E' un punto importante, perché all'inizio le maggiori difficoltà che incontreremo saranno nella spiegazione delle basi della nostra lingua, per cui, saper comunicare ed avere un buon vocabolario base è importante.

3- Abbiamo abbastanza pazienza ed entusiasmo?

La pazienza per me è stata una scoperta, perché non mi è mai piaciuto ripetere le cose, e in questo lavoro è indispensabile saper sorridere anche all'ennesima spiegazione dello stesso argomento.
L'entusiasmo è anch'esso importante, dato che l'italiano non è una lingua così facile, e chi non è abituato ad imparare una lingua straniera è più predisposto alla frustrazione del novello... in altri termini, perdiamo uno studente (che di per se è come una sconfitta) e perdiamo ovviamente delle entrate, guadagnando, di contro, una pessima pubblicità... e vi avverto... qui il passaparola va ancora molto forte!
Per cui, cercate di trasmettere energia positiva e cercate di capire dove andare ad agire affinché lo studente non si lasci abbattere.

4- Siamo in grado di riprendere in mano la nostra conoscenza della lingua?

Ok, io pensavo di essere messo bene, ma già all'inizio mi sono accorto che avevo bisogno di dedicarmi molto per ritornare su certe regole ormai dimenticate, e, credetemi, ogni giorno ne salta fuori una!

5- Come insegnare italiano?

Questo è soggettivo, ma quello che ho capito è che qui non c'è un insegnamento del portoghese così forte come in Italia dell'italiano... mi dispiace dirlo ma (almeno dove sono io) la conoscenza della lingua è un pò scarsa, per cui, sebbene questo sia un punto a nostro vantaggio, può essere ancora più difficile insegnare italiano, soprattutto a livelli più "alti". Mi capita quasi tutti i giorni, infatti, di cercare di spiegare delle parole in italiano e l'alunno non sa nemmeno l'esistenza della parola nella sua lingua.
Allo stesso tempo dobbiamo pensare che non per forza il modo in cui abbiamo imparato noi sia il "metodo" per eccellenza.
In fin dei conti quando abbiamo imparato una seconda lingua non dedicavamo tutta l'attenzione e il tempo che si dedicava al nostro amato italiano, per cui non pensate che si debba spiegare l'analisi logica punto per punto, le regole e tutte le eccezioni della grammatica.
Con il tempo si trova il giusto equilibrio e si impara ad essere essenziali, che spesso è il requisito più efficace.

6- Quali credenziali sono richieste?

Dipendendo dalla scuola dove si vuole insegnare sono richiesti o meno degli attestati di studio.
Nel mio caso, quando sono entrato nella scuola dove ancor oggi mi trovo, mi hanno fatto un mini-training, mi hanno seguito durante le prime lezioni e per un periodo venivano richiesti dei feedback agli alunni per vedere se si trovavano bene con me.
Nella mia scuola, inoltre, a completamento del semestre viene consegnato agli alunni un formulario, con tutte le valutazioni inerenti alla scuola ed al professore che hanno.


L'argomento può essere ulteriormente approfondito, ma oggi mi fermo qui, se avete domande sarò felicissimo di rispondervi... prima di andare in vacanza ovviamente, perché dopo... stacco col mondo!
Vi abbraccio!

20 commenti:

  1. Secondo te di quante parole e' costituito il lessico medio li nel sud ?
    Leggo che: In generale basta un lessico ristretto dalle 400 alle 800 parole per far fronte alle esigenze comunicative della lingua quotidiana. Per comprendere messaggi più complessi (articoli di riviste, giornali o letture di classici) sono necessarie dalle 4.000 alle 5.000 parole.
    mentre in casi eccezionali, come in Dante Alighieri o in James Joyce, è richiesto un bagaglio lessicale di 80.000-100.000 parole.
    IO ho letto (ben tre volte,e presto lo rifaro') "Grande sertao, veredas" di Guimaraes Rosa,che mi dicono sia un equivalente alla nostra Divina Commedia,per il portoghese ~brasiliano.
    La lettura di questo libro e' faticosa,ma se riesci ad "entrare" nel ritmo e' anche molto piacevole, secondo me e' di una importanza fondamentale per capire il Brasile e la maniera di pensare dei brasiliani.
    Tutto sto pippone perche' rimango ogni volta piu' stupito che una lingua bella e ricca come il portoghese sia ridotta a poche centinaia di parole, ripetute per tutte le occasioni.

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  2. Ciao Benedetto,

    Mi risulta difficile dirti che nel sud il vocabolario utilizzato sia così ridotto, perché io vivo in una cittadina di Santa Catarina e non ho vissuto in altri posti, ho girato, ma solo da turista, ovvero non posso dire niente di più.
    Il Sud è costituito da 3 stati che potrebbero essere paragonati all'Italia, per vastezza.
    Non voglio rimanere propositamente vago, ma capisci che potrebbe offendere gente che non fa proprio parte di questa realtà.
    Quante parole servono per muoversi bene?
    Questo non lo vedo come un problema, tu cerca di imparare bene la lingua e vedrai che soddisfazione quando ti verranno a dire che sai coniugare meglio te dei nativi.

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    1. Forse mi sono spiegato male,mettiamola cosi' : tu pensi che il vocabolario usato li nel sud sia ricco o povero e limitato?
      Il mio ,portoghese,me lo dicono i brasiliani,e' gia' molto superiore alla media, e questo non perche' io sia un genio o mi applichi nello studio,ma solo perche' sono curioso e leggo,leggo molto,classici della letteratura brasiliani,saggi,addiittura mi sono latto il Fu Mattia Pascal,di Pirandello ,in portoghese,che e' stata una esperienza davvero divertente.
      Noi italiani non siamo grandi lettori,ma qui in Brasile ci battono alla grande.

      Non ho capito come e chi potresti offendere.

      (vivo nella Paraiba, e qui i libri sono davvero merce rara,come i lettori.)

      Ciao

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  3. Ti sei spiegato benissimo, tranquillo.
    Per me, nella mia zona, si parla un portoghese di basso livello, vocabolario scarso e coniugazioni dei verbi (in alcuni tempi) molto discutibili.
    Wow... ma sei proprio in c#lo ai paduli!!! Ma cosa ci fai lì?

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    1. E con gli aggettivi come se la cavano?

      Perche' solitamente gli aggettivi sono solo parole di slang,e non veri aggettivi.


      E si,sono proprio in c#lo ai paduli, ma vista dalla mia parte anche tu non stai messo male.

      Che ci faccio .. bella domanda.
      Piu' che altro,che ci volevo fare,ma non e' piu' il caso di pensarci,perche' tra poco tempo scendero' verso sud,non alla tua latitudine,un poco piu' sopra, nel sud di Minas Gerais..

      Ma ci sara' occasione di parlare del Nordeste ..

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    2. Ciao Benedetto,
      Mi sono accorto di non averti risposto... non era mia intenzione.
      Come dici tu dipende dalle persone, ma di media sono d´accordo con te.
      Sei giá arrivato in Minas?
      Abraço

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  4. Caro Montanaro, questa volta ho bisogno di un tuo consiglio. Mi ha appena contattato il Centro Culturale Italiano qui di Sorocaba. Tempo fa avevo inviato a loro la mia richiesta come insegnante di italiano e, con sorpresa, mi hanno risposto e giovedì dovrò presentarmi a loro.

    Io ho cercato un lavoro come insegnate perché il mio lavoro, che ha che fare con la vendita di automobili, sta diminuendo ogni giorno di piú. Quindi ho bisogno di qualcosa che mi faccia "arrotondare lo stipendio". Inoltre trovo un peccato non approfittare del fatto che sono italiano, cioè usare la mia conoscenza (scarsa) e condividere tutto quello che l'Italia puó offrire, come lingua, cultura, arte, ecc.

    Quindi, ammesso che loro mi accettino come insegnate, questo mi riempie di gioia, ma nello stesso tempo sto quasi morendo di paura.

    Io sono italiano, so parlare e scrivere in italiano, ma mai ho insegnato. Inoltre non mi ricordo quasi piú niente di grammatica o analisi logica. Io so come comporre una frase correttamente in italiano, ma se qualcuno mi dovesse chiedere: "Perché hai scritto così e non cosá?" io non saprei rispondere. Non mi ricordo piú cosa sono i complementi oggetto e che differenza ci sia tra il trapassato prossimo e il trapassato remoto.

    Cosa faccio? È ovvio che dovrei ritornare a studiare la mia lingua madre, ma non credi che il fatto di voler insegnare, nelle condizioni in cui mi ritrovo, sia, per cosí dire... un po' troppo audace?

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  5. Ciao Franco!
    Inizio così: se non provi non saprai mai se lo sai fare o meno.
    A questo punto però ti dico che è un lavoro che io non farei solo per arrotondare, ti deve piacere perché diversamente duri poco... verrai messo alla prova e la curiosità dei tuoi studenti richiederà a te costanti ricerche.
    Ti dovrai metterea studiarele basi, per cominciare, della nostra lingua... dovrai capire perché dici una cosa piuttosto di un'altra... ma ti assicuro che se ti piace, e lo scopri in fretta, lo farai con entusiasmo e grande curiosità.
    Che dire... se vuoi quel lavoro non puoi dimostrarti molto insicuro, perché così perderesti la chance, ma allo stesso tempo è un'incognita anche per te... perché non l'hai mai fatto e devi metterti alla prova.
    Spero di non averti spaventato.
    Boa sorte! Fammi sapere eh!?

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    1. Ciao Montanaro! Bentornato dalle ferie. Allora...

      Come forse era prevedibile, non si é risolto niente riguardo a questo corso. Come ti ho detto mi aveva chiamato la Societá Culturale Italiana di Sorocaba, dicendo che erano MOLTO interessati alla mia idea di insegnare italiano.

      Sono andato lá il giorno prefissato. C'era il Presidente di questa associazione, il vicepresidente, il tesoriere e tutti i soci maggioritari. Ho spiegato loro in dettaglio la mia idea, e loro sono rimasti letteralmente entusiasti, non tanto per il corso di italiano in sé, dato che pensano di affidarsi a una scuola di Sao Paulo, ma piuttosto su un corso sulla "cultura" italiana. Pur essendo una società che tratta dell'Italia, ero l'unico vero italiano in quella sala. Tutti gli altri erano brasiliani con discendenza italiana. Per questo motivo pensavano che fosse un'ottima idea che io facessi un corso come quello, dato che sono ancora "fresco" della mia "italianitá" (in poche parole, siccome sono italiano, conosco piú cose di loro). In tale corso, che a mio avviso era piú simile a una "palestra", avrei dovuto parlare di aspetti poco conosciuti dell'Italia, spiegare alcuni costumi e abitudini di noi italiani e illustrare luoghi importanti ma poco famosi.

      Tutto sembrava combinato. Addirittura il vicepresidente mi diede alcuni biglietti da visita in cui avrei potuto collocare il mio nome, e l'accordo era di tornare la settimana prossima con qualche progetto scritto. E cosí feci. Peccato che quando tornai alla loro sede non c'era nessuno che mi aspettasse, solo un piccolo gruppo di persone che stavano facendo un corso di conversazione in italiano, e che non sapevano niente della mia storia.

      Il giorno seguente cerco di telefonare ma non risponde nessuno. Mando una email chiedendo spiegazione ma non ricevo risposta. Forse avrei dovuto andare a parlare ancora a queste persone, ma ho la brutta abitudine di non farmi prendere per il culo da nessuno e di mandare a cagare le persone molto facilmente. Quindi tutto é andato in fumo. Non che sia molto importante questo, il lavoro ce l'ho quindi non mi preoccupo troppo. Peró questo loro atteggiamento mi fa incazzare. Se posso dire, é il tipico atteggiamento da brasiliano, dove nessuno ti dice le cose in faccia e, sempre sorridenti, ti fanno credere che tutto va bene. In ogni caso non si é concluso niente.

      Ma non é stato un tempo perso, perché questa idea mi ha stimolato a fare un altro blog proprio su quello che avrei voluto fare in quel corso. Appena sará pronto ti daró maggiori notizie.

      Inoltre, il giorno dopo di questo mio colloquio alla Societá Italiana, mi telefona la Secretaria da Educação sempre qui di Sorocaba, a cui avevo anche a loro mandato una email, dicendomi che anche loro sono interessati all'idea di un corso di italiano e vogliono parlare con me. Vado alla Prefeitura, giá sapendo il risultato. Infatti loro, sempre gentilissimi, dopo aver ascoltato la mia idea e parlato del piú e del meno, mi dicono che purtroppo io non posso insegnare in una loro scuola perché non ho la formazione adeguata. Ma questo lo sapevo giá.

      Quindi, ricapitolando, niente di corso di italiano o altro. In ogni caso qualcosa sul mio paese faró. Per me é giá abbastanza.

      Abraços!

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    2. Mi limito ad un NO COMMENT.
      Ti sei fatto le tue idee e sono sicuro che farai un buon lavoro, tu mettici il tuo impegno ed entusiasmo e vedrai che troverai i tuoi spazi.
      Mi raccomando tienimi aggiornato!
      Abraços

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    3. È ufficialmente nato il mio nuovo blog:

      http://italiasecreta.blogspot.com.br/

      È ancora in fase di sviluppo quindi col tempo cercheró di migliorarlo. Come ho detto, pur essendo una cosa forse insignificante, sono contento di averlo creato. Se solo una persona lo trovasse interessante io ne sarei giá felice, anche solo per mostrare a qualcuno che l'Italia non é solo spaghetti e mandolini.

      Abraços!

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    4. Complimenti per il "nascituro"!
      Lo terrò d'occhio!

      Abraços!

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  6. Ciao Montanaro,
    ma volendo iniziare tu cosa suggerisci?
    Immagino che le scuole preferiscano gente in loco (anche per questioni di visto)...
    Pensi che dall'Italia sia possibile?

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    1. Gigia, ciao!
      Per me è stato positivo cominciare da una scuola per poi insegnare privatamente allo stesso tempo, ma non credo che ci sia molta differenza.
      In generale qui si cerca di favorire un brasiliano rispetto ad uno straniero (cosa che condivido al 100%), ma questo non si puó dire per questo tipo di professione, perché solo il fatto di avere un prof madrelingua vende, ed é comprensibile, se tu dovessi studiare una lignua nuova di chi ti fideresti di piú?
      Non ho capito l´ultima domanda.
      Ciao,

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    2. Grazie della risposta rapidissima :D
      Con l'ultima domanda, mi interessava sapere se cercare dall'Italia è possibile o se è necessario trovarsi sul posto. Immagino che gli italiani sul posto abbiano più possibilità, ma se volessi cercare qualcosa dall'Italia per, eventualmente, partire con già qualcosina cosa mi consiglieresti?

      Graziegrazie

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    3. Non ti dico che è impossibile ma è difficilissimo Gigia.
      Quando un datore di lavoro cerca di contrattare qualcuno lo vuole praticamente subito, e al di là di questo ti vuole conoscere di persona.
      Ti consiglierei di proporti per quello che sai fare.
      E' chiaro che bisogna capire se sei disposta a trasferirti in una grande città (e per grande intendo enorme), oppure dai priorità alla qualità di vita e ti impegni per trovare qualcosa in una città minore e magari sul mare... le variabili sono tante.
      E' un discorso molto personale, io per esempio non ci andrei a San Paolo.

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  7. :(
    Sinceramente preferirei partire con qualcosa già in mano, anche se mi rendo conto che è veramente difficile, sopratutto vista l'offerta di italiani già sul territorio :)
    Per quanto riguarda la città, preferirei una città minore, ma sarebbe volere troppo, alla fine si potrebbe iniziare da una città grande e poi spostarsi.

    Grazie delle info!

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    1. Capisco Gigia, è molto meglio avere le spalle coperte.
      L'opzione "parto da SP e poi mi sistemo meglio" è comune, lo fanno anche molti brasiliani.
      In bocca al lupo!

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  8. Oi ! Adorei seu blog e olha que legal estou na Itália e vc na minha bela Santa Catarina!! Em que cidade se encontras? Adoro ler em Italiano. Meu nível é muito básico aind. Estou amando o seu país e quero aprender muito por aqui: língua, cultura entre outros. Abraços e Parabéns pelo respeito que demontras ao Brasil . :))

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  9. Oi! Muito obrigado pelo feedback!
    Estou morando em Balneario Camboriù.
    Espero que continue lendo... :)

    Abraço

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